Si è chiuso a Ferrara il Salone del Restauro
Il Salone del Restauro di Ferrara ha confermato anche quest’anno il valore della sua realtà espositiva e convegnistica, raccogliendo la partecipazione di personaggi autorevoli nel settore a livello nazionale ed internazionale, facendo di questa edizione una vetrina di eccellenze italiane anche grazie al patrocinio di Expo 2015.
L’importanza e l’attualità dei contenuti proposti da questa edizione è stata sottolineata dalla presenza del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, dal Direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci, dal Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure Marco Ciatti e dalla delegazione scientifica del Museo del Louvre di Parigi.
Questa edizione è stata caratterizzata da molteplici novità tematiche e strutturali, in particolar modo legate al ripensamento del sistema di gestione culturale ed al concetto di SMART MUSEUM, ovvero la proposta di spazio espositivo allestito anche attraverso l’uso di applicazioni tecnologiche che ne facilitino il percorso museale e la didattica, presentato a Restauro 2015 grazie all’apporto di start-up ed aziende che operano nel campo dello sviluppo di percorsi museali e turistici.
Durante la fiera sono state fornite concrete ipotesi di spazio museo in cui, anche attraverso casi di studio nazionali e internazionali, si sono affrontate accessibilità, fruizione e promozione di un luogo che deve essere testimonianza di qualità di un patrimonio culturale raccolto e intelligentemente conservato, ma anche innesco di interrelazioni spaziali.
A tal proposito non poteva mancare la partecipazione dell’International Council of Museums (ICOM): in vista della 24° Conferenza Generale ICOM, che si terrà a Milano dal 3 al 9 luglio 2016, il Comitato nazionale italiano ha proposto di affrontare un tema caro alla museologia italiana: il rapporto tra musei e paesaggi culturali. Una questione centrale per il paese, ma anche una prospettiva strategica per i musei del Terzo Millennio in tutto il mondo.
Anche il turismo culturale è stato al centro delle presentazioni, ricordiamo il caso dell’Istituto Regionale per le Ville Venete, che ha dato nuova “vita” a Villa Venier, Villa Loredan, Villa Pojana e Villa Contarini: una preziosa opportunità per il Veneto di raccontare la storia della sua civiltà e per arricchire la sua offerta turistica e culturale, valorizzando la promozione incentivata dal MiBACT di uno sviluppo del patrimonio culturale condiviso ed economicamente sostenibile.
Nelle quattro giornate del salone ferrarese sono stati presentati numerosi casi di restauri eccellenti eseguiti su importanti tesori del patrimonio italiano, di grande interesse non solo per gli addetti e i professionisti del settore ma anche per il grande pubblico. Tra questi ricordiamo l’esclusiva presentazione dello stato di avanzamento del progetto di risanamento della Domus Aurea, la presentazione del progetto di illuminazione a led della Cappella Sistina, introdotto dal Prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, e illustrato nel dettaglio da Dott. Carlo M. Bogani, Direttore Responsabile del progetto OSRAM Italia, e la partecipazione dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che ha portato, tra gli altri, per i restauri pittorici, l’Ultima Cena di Giorgio Vasari, opera gravemente danneggiata dall’alluvione, e l’Adorazione dei Magi di Leonardo, oltre che il recente restauro del Ritratto di Baccio Valori dipinto da Sebastiano del Piombo nel 1531 e divenuto particolare occasione di studio per l’inconsueta esecuzione di pittura ad olio su un’unica lastra di pietra sedimentaria di un peso decisamente fuori dalla norma (17,16 kg). Per il settore delle pitture murali, invece, l’OPD ha presentato la conclusione del gigantesco cantiere della cappella maggiore di Santa Croce con lo sterminato ciclo di Agnolo Gaddi dedicato alle Storie della Vergine Croce, mentre per il restauro di materiali lapidei è doveroso citare il caso dei portali della facciata di San Petronio a Bologna, recentemente riportati allo splendore, in particolare con uno straordinario risultato su quello centrale di Jacopo della Quercia, oltre che del Pulpito della Resurrezione di Donatello in San Lorenzo, oggi visitabile grazie all’Opera Medicea Laurenziana. Sempre per le opere pittoriche, ha partecipato anche ARPAI con il recente caso di restauro del capolavoro di Andrea Mantegna, Madonna con il bambino.
Numerosi e di impronta decisamente internazionale sono stati i contributi di ICE – Istituto nazionale per il commercio estero e ASSORESTAURO, che hanno proposto i case studies della riqualificazione integrale di Habana Vieja a Cuba, del restauro dei mosaici di Santa Sofia con il metodo endoscopico, e dei progetti realizzati in seno a importanti collaborazioni con enti e istituzioni di settore della Bulgaria e della Turchia.
Il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, con le strutture e i ricercatori del Laboratorio TekneHub del Tecnopolo di Ferrara, storico partner di Restauro, ha presentato quest’anno il progetto “INCEPTION – Inclusive Cultural Heritage in Europe through 3D semantic model”, candidato nel febbraio scorso per il Work Programme Europe in a changing world – inclusive, innovative and reflective Societies, e ammesso al finanziamento dalla Commissione Europea, classificandosi primo tra 87 proposte. Il progetto, sviluppato da un Consorzio di quattordici partner provenienti da dieci paesi europei guidato dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara (coordinatore scientifico il prof. Roberto Di Giulio). Tra le principali innovazioni proposte dal progetto: le metodologie innovative per la realizzazione di modelli 3D con un approccio inclusivo ai beni culturali; la possibilità di ottenere modelli interoperabili in grado di arricchire la conoscenza interdisciplinare dell’identità culturale europea da parte di studiosi, ricercatori e non esperti; lo sviluppo di una piattaforma open standard per “contenere”, implementare e condividere i modelli digitali.
Per il secondo anno consecutivo, e dopo il successo della sperimentazione volta a rappresentare l’housing paulista del passato anno accademico, i docenti responsabili del Corso di Tecniche della Rappresentazione dell’Architettura, Prof. Marcello Balzani e Prof. Giuseppe Dosi, hanno deciso di volgere l’attenzione, nell’ambito del progetto “Viver em concreto. Ridisegnare i capolavori dell’architettura brasiliana del Novecento”, alla tradizione che vede una forte integrazione tra casa e contesto naturale come nel caso della celebre Casa das Canoas di Oscar Niemeyer, un lascito di edifici straordinari da valorizzare, proteggere, e dai quali trarre spunti di riflessione e vere e proprie lezioni di architettura.
In questo filone si inserisce anche la presentazione dei risultati di una estesa ricerca, centrale rispetto alle celebrazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale, eppure ancora inesplorato sotto il profilo storiografico e interpretativo. In particolare il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara presenterà il progetto di restauro e applicazione del protocollo GBC Historic Building™ con il convegno “La casa del mutilato di Forlì, un monumento del Ventennio”.
Doverosa l’attenzione che Restauro continua a volgere alla ricostruzione del patrimonio artistico e architettonico danneggiato dal sisma del 2012 in Emilia, tematica portata al centro dei focus del Salone fin dall’immediato post-terremoto; legata a quest’ambito ed assolutamente degna di nota a Restauro 2015 è stata la mostra “TERREFERME. EMILIA 2012: IL PATRIMONIO CULTURALE OLTRE IL SISMA”, a documentare le conseguenze del terremoto e i danni subiti dal patrimonio culturale.
Eccellenze e competenze italiane che vengono richieste all’estero, dunque, un punto di forza su cui il Salone del Restauro intende continuare a puntare. Per il momento l’appuntamento è al 2016 con la XXIII edizione di RESTAURO.