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La Forma del Rinascimento

La_forma_del_RinascimentoLa Forma del Rinascimento” è il titolo della mostra, organizzata dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, dedicata alla scultura del ‘400 che ha luogo a Palazzo Venezia fino al 5 settembre.

Allestita dallo scenografo – vincitore di numerosi premi tra cui due David di Donatello – Luigi Marchione e dalla light designer Francesca Storaro l’esposizione, che ha l’intento di mostrarci l’evoluzione della scultura nel Rinascimento, apre con la sezione “Donatello. Il Corpo e l’espressione” in cui sono esposte alcune opere del periodo padovano del grande maestro fiorentino: “Protome equina (testa carafa)” opera realizzata come modello per un monumento equestre per Alfonso D’Aragona re di Napoli che non venne mai ultimato e “Testa del Gattamelata” che dovrebbe essere l’originale modello preparatorio della testa bronzea della statua equestre del celeberrimo monumento dedicato al Gattamelata.
Donatello uomo del Rinascimento legato al classicismo della scuola romana fu comunque un innovatore per essere riuscito a dare alle sue opere espressività e introspezione psicologica. In questa sezione è presente tra gli altri Michelozzo collaboratore di Donatello a Firenze con la “Vasca battesimale” il più “romanizzante” e classico tra i suoi allievi.
Nella sezione “Andrea Bregno e la Scuola Romana del Quattrocento” vengono presentate per la prima volta in maniera unitaria le sculture quattrocentesche provenienti dalla Fabbrica di San Pietro della Città del Vaticano: 8 frammenti del Monumento funebre di Papa Paolo II Barbo realizzato da Mino da Fiesole e Giovanni Dalmata, tra i più stretti collaboratori del Bregno, smantellato nel 1606 dall’antica Basilica. Lo stile “Bregnesco”, rivolto al passato, era molto apprezzato da committenti e colleghi, ma alla fine del ‘400 arrivò Michelangelo a sconvolgere la scultura rinascimentale. In “Michelangelo e michelangiolismi a Roma nel primo Cinquecento” vengono mostrate le opere del periodo giovanile di Michelangelo, opere che da tempo erano state attribuite all’artista e restaurate per questa esposizione come il “San Giovannino”.
La mostra termina con un’opera mai esposta: “Vento marino o Eolo” altorilievo del 1520 facente parte della decorazione scultorea della chiesa di Santa Maria Maddalena a Capranica Prenestina vicino Roma, lavoro commissionato dalla famiglia Porcari-Capranica molto importante per il grande artista perché gli commissionarono numerosi altri capolavori.

Fino al 5 settembre
Palazzo Venezia
via del Plebiscito, 118

Orari:
da martedì a domenica – dalle 10.00 alle 19.00

Biglietti:
Intero: € 4,00
Ridotto: € 2,00

di Irene Carboni

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine