
Dopo Monaco, Bratislava e Vienna, arriva anche a Roma la mostra “
Spazio, luce e movimento” dell’artista paraguayano
Enrique Careaga, in esposizione alla galleria dell’Istituto Italo-Latino Americano (I.I.L.A., vicolo dei Catinari n. 3, Roma) fino al 13 maggio.
È un esempio prezioso di arte contemporanea che, come sostiene Ticio Escobar, critico d’arte e Ministro della Cultura del Paraguay, converte lo spazio «
in figura e luogo, in discorso e tematica»: la forma è trasformata in un simbolo esatto di se stessa, in un volume che si concreta in un’idea, parametro unico dello spazio-universo.
È questo l’oggetto della ricerca di Careaga, un circolo che si chiude in questi due termini, aprendo la scena infinita dei tempi ricorrenti e delle luci siderali. Un lavoro ossessivo sulla forma: da una parte, l’artista ha pulito, aggiustato, organizzato e composto le sue figure, costruendo dalle stesse un calcolato diagramma geometrico, sollevando spazi sottilissimi, compatti, virtuali, impossibili; puro nulla spaziale o etere vaporoso, vuoto compatto; d’altra parte, ha studiato la traiettoria e il destino di queste geometrie palpitanti o gelate, che hanno richiesto ritocchi ed innovazioni costanti.
Nato in Paraguay, ad Asunciòn, nel 1944, Enrique Careaga a metà degli anni Sessanta ha frequentato il gruppo artistico de ”
Los Novìsimos”. Nella sua quarantennale carriera artistica ha esposto in gallerie europee, latinoamericane e statunitensi. Co-fondatore del Museo d’Arte Moderna di Asunciòn e membro di prestigiose istituzioni culturali del suo Paese, Careaga ha ricevuto numerosi premi in America Latina per la sua attivita’ artistica intensa e innovatrice. Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni private e pubbliche in patria e all’estero.
Enrique Careaga
“Spazio, Luce e Movimento”
Vicolo dei Catinari 3, Roma
Fino al 13 maggio
di Rosa Maria Geraci