Mostre de eventi per artisti senza frontiere
L’arte è un viaggio continuo, un pianeta fatto di colori, di simboli, di passioni, uno spazio costruito personalmente in accordo con la propria individualitá: un metamondo capace di rappresentare il viaggio più emozionante in un pianeta posto giusto accanto a quello in qui si elaborano i sogni.
È nostra e solo nostra, vista con i nostri occhi, assaporata con i nostri sensi.
Al popolo di viaggiatori “artistici” che non conosce limiti e frontiere, segnaliamo le mostre piú interessanti in due delle capitali europee che di arte e cultura hanno fatto la propria religione
MADRID – Museo Thyssen: “Lagrimas de Eros”, un percorso attraverso la storia dell’erotismo scritto con la mano dell’arte.
Partendo dal’assunto che “la storia dell’erotismo è la storia dell’umanità e, per tanto, la storia dell’arte” (El Pays, n.d.r.), la mostra Lacrime di Eros ruba il titolo all’ultimo libro pubblicato da Georges Bataille “Les larmes d’Eros” e promette di essere l’evento artistico della stagione. Le sale del Museo Thyssen e della vicina fondazione Caja M;adrid ospitano 119 opere provenienti da Musei e collezioni private di tutto il mondo raccolte grazie all’idea, a tratti rischiosa, di Guillermo Solana, da quattro anni responsabile artistico del Thyssen, che ha voluto questa originale esposizione per dare una svolta al momento di stasi artistica che il mondo dell’arte sembrava subire. Cosa di meglio per chiamare l’attenzione di proporre uno sguardo artistico all’erotismo, che, secondo le parole di Solana “sta alla base di tutte le nostre relazioni ed è la miglior forma per arrivare a tutto il mondo”?
Partendo dai miti dell’antichità, il percorso espositivo si dirama in ogni forma della passione, ricoprendo ogni angolo dell’espressione erotica: eterosessualità, omosessualità voyerismo, esibizionismo, sadomasochismo, suicidio e decapitazione, creando uno spazio osmotico in cui amore e morte, piacere e bellezza, estasi e sofferenza si fondono fino a creare una monade espressa attraverso le sonore voci della scultura e della pittura classica, della fotografia e video arte. Passato e presente s’incrociano creando la magia di un percorso straordinario indicato dalla genialità di Caravaggio, Rousseau, Cezanne Picasso, Dalí, Oscar Domínguez, Antonio Saura, Rodin, Courbet, Edvard Munch, Man Ray, Louise Bourgeois,Warhol, Maplethorpe, Bill Viola y Sam Taylor-Wood per fare solo alcuni nomi degli artisti rappresentati. Passeggiando per le spelendide stanze del Thyssen s’incontra Venere, la dea della bellezza per seguire con Eva e il serpente, Sfingi e sirene, le tentazioni di San Antonio, Andromeda incatenata e il bacio.
È però negli spazi di Caja Madrid che ci s’imbatte neella vera stella di questa esposizione che, a sorpresa non si legge fra i nomi di pregiate opere classiche ma fra le pagine del gossip e sui campi da calcio. Parliamo del Il sonno di Endimióne. David Beckham dormendo, un video realizzato da Sam Taylor-Wood, che riesce ad esaltare la bellezza efebica del giocatore assimilandolo a Endimione, re di Elide, presentato solitamente come un bellissimo pastore o cacciatore la cui caratteristica era quella di poter dormire in eterno di un sonno ad occhi aperti. Secondo la più famosa versione mitologica, il dono gli fu regalato dall’amata Selene la quale nascondendosi alle spalle della cresta del monte Latmo, in Asia Minore si accostava con il giovane durante la notte. David Beckham, alias endimione, appare cullato da un sonno eterno, mentre riposa a torso nudo appoggiando la testa sul cuscino o spostando svogliatamente il braccio tatuato. Banale? Noioso? Poco impegnato? Lasciando giudicare alla risonanza che già ha suscitato non è certo la terminologia adeguata per definire questo video di 20 minuti girato dall’artista concettuale inglese che ha piacevolmente intrattenuto la stampa spagnola. Lasciato alle spalle il biondo giocatore, si prosegue alla scoperta di Apollo e Giacinto, Cleopatra e l’agonia voluttuosa, Maddalena penitente e i cacciatori di teste. Insomma: l’offerta è ampia, affascinante e per tutti i gusti, capace di raggiungere il pubblico più difficile grazie alla seconda stella della mostra, forse l’unica capace di competere con Il sonno di Endimione. Chi è? Una scatola con la riproduzione di Eva e il serpente di Jan Gossaert contenente tre preservativi appositamente studiati per il merchandaising della mostra e in vendita al prezzo di 35 euro…un ricordo senza dubbio unico e introvabile.
Museo Thyssen-Bornemisza
Paseo del Prado, 8, Madrid-Spagna
Dal 20 ottobre 2009 al 31 gennaio 2010
PARIGI- Soulages. Al Centre Pompidou una retrospettiva all’artista recentemente scomparso e definito come una fra le personalità più incisive dell’arte contemporanea.
A trent’anni di distanza dalla prima esposizione dedicata a Pierre Soulages, il Centro d’arte francese torna ad ospittare un’esposizione dedicata all’opera di uno fra i più importanti pittori dell’arte d’oltralpe conttemporanea che ha segnato con la sua produzione in maniera indelebile la scena dell’astrattismo.
Definito come “pittore del nero e della luce”, alla vigilia del suo 90° anniversario, torna ad illuminare le sale con uno spartito composto da più di 100 opere, un lavoro che spazia dal primo dopoguerra del 1946 con un approccio semifigurativo, fino ad oggi. Si presenta quindi un’illustrazione a 360° della filosofia artistica di un lavoro “in divenire”in cui si osservano gli sviluppi di un’opera segnata da una continua ricerca stilistica suddivisa in due periodi: a partire dal concetto di outre-noir (oltrenero) del ventennio compreso fra gli anni 50 e 70 , in cui Soulages partiva dall’idea del nero per esprimere e strutturare la luce, fino al lavoro attuale in cui pur rimanendo legato all’impiego del monocromo (nero), tenta di staccarsi quasi andando agli opposti perseguendo il tentativo estremo di rivelare la luce e i riflessi di colore.
Opere note e meno note si incontrano in questo spazio che abbraccia più di 60 anni di lavoro e di vita, in cui verranno esposti inoltre i quasi sconosciuti polittici appesi nello spazio.
Soulages
Centre Pompidou
Place Georges Pompidou – 1° arr. Paris
14 octobre 2009 – 8 mars 2010
11h00 – 21h00
di Annalisa Tantini