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“Con il cuore. Nel nome di Francesco” su Rai Uno tra le polemiche

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“Con il cuore. Nel nome di Francesco” su Rai Uno tra le polemiche

Con il cuore. Nel nome di FrancescoPer il maltempo i paganti restano fuori dallo spazio al chiuso del Sacro Convento di Assisi. L’esibizione di Fra Alessandro viene interrotta per la diretta di Italia-Inghilterra

La nazionale di calcio italiana ha vinto per 2-1 sull’Inghilterra, con una diretta dal Brasile che, nonostante l’ora tarda, ha richiamato molti telespettatori. La notizia che, però, ci piace sottolineare è che la Rai ha mandato in onda, in attesa del collegamento coi Mondiali, un programma di musica e solidarietà e di grande umanità che ha dato e continua a dare un supporto concreto ai Paesi in cui c’è più bisogno. Si tratta di “Con il cuore. Nel nome di Francesco”, condotto da Carlo Conti: una trasmissione che ha confermato l’impegno umanitario, lanciato con altri programmi ed anche col calcio tramite la “Partita del cuore” (condotta sempre da Conti); ed anche questa volta, sebbene a distanza, il pallone ha fatto sentire la sua presenza con collegamenti durante questo show che non è stato solamente uno spettacolo di musica.

Tanti gli amici (cantanti) intervenuti a sostegno della causa, ma un solo numero da comporre: il 45505, per donare 2 euro con un sms oppure da 2 a 5 euro da telefono fisso. Neppure il maltempo ha fermato questo appuntamento con la solidarietà: in tempi record è stato allestito l’interno del Sacro Convento di Assisi per eseguire il programma. Molta gente è rimasta fuori, ma si è potuta cogliere meglio la suggestione di un posto che, da sempre, è stato fulcro e patria di un alto esempio di solidarietà appunto: quello di San Francesco d’Assisi. Egli ha promosso “il bisogno di aiutare l’altro”, spogliandosi di ogni bene e ricchezza, per vivere nella povertà più assoluta dal punto di vista materiale, ma nella totale e piena ricchezza umana, spirituale e morale, come ha spiegato il critico d’arte, giornalista, conduttore televisivo e docente francese naturalizzato italiano, Philippe Daverio, descrivendo alcuni quadri del Giotto. Un messaggio arricchito dalla nomina di Papa Francesco (che non a caso ha scelto di prendere questo nome durante la sua carica), giunto in vista qui ad Assisi lo scorso 4 ottobre. Il Pontefice, di cui sono stati proiettati filmati che hanno ricordato questo momento solenne, ha chiesto per tutti “il dono della semplicità”, quella che si associa alla sapienza e con cui si possono realizzare opere di solidarietà come quelle progettate da “Con il Cuore”. “Il mondo –ha proseguito Papa Bergoglio- è un’eredità che abbiamo ricevuto, ma che abbiamo anche in prestito per i nostri figli. Per fare la pace ci vuole molto più coraggio che per fare la guerra”.

Una santa verità confermata dalla toccante testimonianza di Tony, proveniente da una zona di guerra appunto, a cui i guerriglieri hanno ucciso il padre sotto i suoi occhi di bambino 13enne. Venuto in Italia e conosciuto l’ordine dei Francescani ha capito che non ci si deve vendicare e che la parola odio non dovrebbe neppure esistere: chapeau. Così come un’altra dimostrazione viene da due bambini durante la finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina, che si sono scattati un selfie abbracciati, mentre ognuno indossava le maglie della propria squadra: questo è il calcio che vorremmo sempre vedere.

Oltre l’alta qualità della musica (ce n’è stata per tutti i gusti) questo è ciò che vorremmo tenere della trasmissione, nonostante le polemiche per tutti i paganti rimasti all’esterno (all’interno solamente poca gente ha potuto accedere); oppure per l’interruzione (per l’inizio della diretta per la partita dell’Italia) dell’esibizione di Frate Alessandro, mentre si cimentava nell’intermezzo della Cavalleria Rusticana, cantando l’Ave Maria di Mascagni. Uno “smacco” televisivo di scarso gusto e davvero troppo mediatico e poco solidale ed umanitario.

Invece vogliamo insistere nel ricordare che è possibile donare fino al 22 giugno; anche tramite bonifico bancario sul conto corrente: «Francesco d’Assisi, un uomo un fratello» IT350570438270000000007000. Si avrà la certezza che la donazione non andrà sprecata, poiché sono state mostrate le cose realizzate con le precedenti raccolte delle edizioni passate della trasmissione. Per il resto, il ricavato sarà distribuito tra le Filippine ed il Kenya. Nello specifico l’obiettivo è acquistare nelle Filippine, con l’Arcidiocesi di Palo, barche da pesca per i pescatori colpiti dal tifone Yolanda; edificare un centro polivalente con il Vicariato apostolico di Taytay, e innalzare (ci sembra il caso di dirlo per sottolineare l’elevatura dell’opera) una scuola parrocchiale tramite la Diocesi di Jaro; in Kenya, invece, i fondi sono destinati a Subukia per la costruzione di un centro per la pace e la riconciliazione: ce n’è davvero bisogno. Anche da Claudio Baglioni, in merito, è venuto un appello ad accogliere l’altro, il diverso con fratellanza, più che vedendolo quale un usurpatore: “il mondo ha bisogno di più umanità”, ha evidenziato il cantante.

di Barbara Conti