Secondo Legambiente sono aumentati i Comuni che utilizzano l’energia rinnovabile
Per un’Italia più pulita e amica dell’ambiente. Non si tratta di uno spot elettorale ma dell’obiettivo che sembra essersi prefissato il nostro Paese, investendo nell’energia rinnovabile.
Ad oggi sono quasi settemila i Comuni italiani che utilizzano almeno un impianto di produzione energetica da fonti rinnovabili quali sole, vento e biomasse. Una cifra in costante aumento se si considera che erano meno di seimila lo scorso anno e circa tremila nel 2008; le fonti di energia pulita sono quindi presenti nell’86% dei Comuni.
Finalmente un quadro positivo che fa ben sperare quello proposto da
Legambiente nel rapporto “
Comuni Rinnovabili 2010” in cui è stata elaborata la mappa dell’Italia sostenibile. Sono rispettivamente 6.801 i Comuni che utilizzano il solare, 297 quelli dell’eolico, 799 il mini idroelettrico (impianto in grado produrre energia sfruttando il corso dell’acqua dei ruscelli) e 181 quelli della geotermia (che usa fonti geologiche di calore). Le biomasse, che utilizzano materiali di origine biologica animale o vegetale, si trovano in 788 municipi. E c’è anche un vincitore, il comune più “pulito” d’Italia:
Sluderno, paesino in provincia di Bolzano di circa 1.800 abitanti, ha saputo creare un mix ottimale di impianti idroelettrici, eolici e con pannelli solari termici e fotovoltaici. In generale è il Nord ad avere la meglio considerando che i quindici comuni con il 100% di energie rinnovabili sono tutti nelle province di Bolzano, Trento e Aosta.
Ma da un’Italia che si rinnova ad una che si riconferma “truffaldina”. L’aumento degli investimenti in impianti destinati alla produzione di energia rinnovabile è stato proporzionale all’aumento dei furti di questi ultimi. Nel 2008 (con crescita nel 2009) sono state centinaia le denunce per un valore complessivo della refurtiva pari a cento milioni di euro. I più gettonati sono i pannelli solari (circa il 6% del venduto) che, una volta trafugati, finiscono spediti in Nord Africa dove è in aumento la richiesta di energia a basso costo.
Intanto la Commissione Europea stima che nel 2010 si potranno investire oltre un miliardo di euro in progetti per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Gli investimenti globali cresceranno dai 67 miliardi di euro del 2009 ai 112 nel 2020, fino a 150 miliardi nel 2030. Grosse cifre che rimangono comunque non sufficienti a ridurre le emissioni di gas serra, la cui risoluzione richiederebbe un investimento che arrivi a 375 miliardi nel 2030 in modo da riuscire a coprire il 40% della potenza elettrica mondiale visto che attualmente è solo il 13%.
di Teresa Gentile