Nella Capitale un milione e mezzo di pellegrini
Domenica Roma è stata invasa dai pellegrini per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, una delle beatificazioni più celeri nella storia della Chiesa romana in quanto avvenuta a soli 6 anni e pochi mesi dalla morte del Papa. Il rito sacro è stato pronunciato poco dopo le 10,30 di domenica dal suo successore Benedetto XVI in una piazza gremita di fedeli.
Tutte le piazze intorno al Vaticano sono state assalite pacificamente dai fedeli, così come Via della Conciliazione, completamente piena; in serata la Questura parlerà di più di un milione e mezzo di presenze.
I primi fedeli erano iniziati ad arrivare intorno alle ore 4 del mattino quando erano stati aperti i varchi di ingresso di piazza San Pietro. Molti i malori a causa del caldo e della pressione della folla: sono state soccorse più di 500 persone e portate nelle tende mediche. Tante le lamentele di chi non è riuscito ad entrare nella piazza: “Siamo venuti fin qua – diceva un gruppo di Verona – e non siamo riusciti nemmeno a prendere le benedizione papale”.
In molti hanno seguito il rito dai maxi schermi in piazza dell’Esquilino, nel piazzale di San Paolo, al Circo Massimo e a San Giovanni in Laterano.
La cerimonia è stata molto toccante con canti, abbracci e lacrime dopo che il Papa ha baciato l’ampolla con il sangue del Beato. Non appena è stata proclamata la sua beatificazione è stata scoperta l’immagine con una foto di Papa Giovanni Paolo II scattata nel 1995. Lungo tutto il colonnato del Bernini alcune delle più belle foto del suo pontificato.
Molto significativo il discorso del Papa: “Sei anni fa, al suo funerale, noi sentivamo aleggiare il profumo della sua santità. Per questo ho voluto, nel doveroso rispetto della normativa della Chiesa, che la beatificazione procedesse con discreta celerità. Ed ecco che il giorno atteso è arrivato, è arrivato presto, perché così è piaciuto al Signore: Giovanni Paolo II è beato!”.
Non ha mancato di ricordare una delle frasi celebri di Wojtyla: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Quello che il neo-eletto Papa chiedeva a tutti, egli stesso – ha scandito Ratzinger – lo ha fatto per primo: ha aperto a Cristo la società, la cultura, i sistemi politici ed economici, invertendo con la forza di un gigante, forza che gli veniva da Dio, una tendenza che poteva sembrare irreversibile”. Papa Wojtyla, ha continuato Benedetto, ha restituito al cristianesimo “quella speranza che era stata ceduta in qualche modo al marxismo e all’ideologia del progresso”. E alla fine dell’omelia ha aggiunto a braccio, con voce commossa: “Santo Padre ci benedica!“.
La festa del nuovo Beato sarà il 22 ottobre, data della sua elezione al pontificato.