Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. Così scriveva il provocatorio genio di
Oscar Wilde, a proposito della sincerità e della spontaneità del genere umano.
Ma che succede quando la maschera viene tolta e ci si ritrova faccia a faccia con la propria coscienza? E che succede se questo confronto avviene a suon di
rock? Probabilmente per scoprirlo bisognerebbe ascoltare la musica degli
Unmask, band romana emergente e assolutamente promettente. Il loro primo LP, presentato al pubblico nel maggio 2010 e intitolato
Sophia told me, è la trasposizione musicale di un dialogo interiore, con la propria coscienza e la propria consapevolezza, che trovano personificazione nella figura allegorica di una donna fatale. Come fatale può essere il confronto con sé stessi e col mondo che ci circonda. Il dialogo interiore con Sophia non è mai scontato né sommesso. È al contrario un tumulto di sonorità forti e cariche di energia. La voce della coscienza cantata dagli
Unmask è una voce
rock, con contaminazioni e influenze che spaziano dall’ambient allo
psichedelico. La forza dirompente scaturita dalle canzoni degli
Unmask è frutto e merito del talento degli artisti che ne fanno parte: la voce di
Ignazio Iuppa, il basso di
Daniele Scarpaleggia, la chitarra di
Claudio Virgini, la batteria di
Dario Santini.
La loro grinta e passione per la musica trova spazio ed espressione nei dieci brani inediti che compongono l’LP
Sophia told me. Tra questi è stato tratto il primo singolo,
Be twin(s), forse la punta di diamante dell’album e l’espressione più eloquente della sua natura artistica. I più curiosi potranno cercare il video del singolo nel canale you tube della band. Ma non basterebbe. Per godere al meglio della musica degli
Unmask bisognerebbe assistere ad uno dei loro concerti live. È dal vivo, infatti, che il gruppo riesce a dare il meglio di sé e a scardinare sempre qualcosa di profondo all’interno del pubblico e degli ascoltatori. Questi si trovano coinvolti in uno spettacolo e in una performance che non è mai solo e soltanto di semplice musica: l’effetto visivo e scenico, realizzato attraverso giochi di luce e colore e attraverso le proiezioni video, contribuisce a trasmettere e comunicare l’essenza della musica degli
Unmask e il suo messaggio. Un messaggio in perfetto stile rock che bisognerebbe ascoltare con le proprie orecchie per apprezzarlo appieno.
di Silvestro Capurso