A soli 25 anni ha già al suo attivo un curriculum accademico di tutto rispetto: una laurea in Economia Aziendale alla Bocconi, un master in Managment e Strategia, un altro “in corso” in Global Politics.
L’incontro con Luca è stato fissato alle 18 e il presidente dell’Italian Society è stato puntuale come un orologio svizzero. Ci siamo incontrati davanti all’enorme biblioteca del LSE e Luca con passo a metà tra il jogging e la corsa leggera mi porta in una delle numerose terrazze all’ultimo piano dell’Olding Bilding dell’Università. Attraversando le stradine che ci porteranno al luogo dell’intervista Luca inizia a parlarmi dell’Italian Society e fare un breve reassunto della sua vita: nato il primo settembre del 1984 a Torino, è a Londra da 4 anni.
Ci sendiamo ad un tavolo, Luca posa la sua 24 ore e si dichiara pronto alle mie domande.
Perché hai scelto proprio Londra?
Luca abbozza un sorriso e risponde:
La domanda giusta sarebbe: “perché l’Italia?”
Ritorniamo all’Italian society: Quali sono le attività di cui vi occupate?
Organizziamo Eventi di vario genere: economici, politici, di spettacolo , cene e feste, tipo il wine tasting (la degustazione di vini), e il food fair ( letteralmente il cibo giusto) per far conoscere la cucina – cultura italiana e riunire gli italiani a Londra.
Chi partecipa di solito?
La maggioranza sono stranieri. L’Italian Society conta 500 membri tra gli studenti dell’LSE. C’è da dire che noi siamo comunque un punto di riferimento per gli italiani a Londra.
Mi parlavi di eventi Economici e politici, puoi speigare meglio?
Tra gli incontri che ho definito economici c’è stato ad esempio Alessandro Profumo, (direttore dell’Unicredit). Tra gli ospiti politici illustri abbiamo avuto Massimo D’Alema, Giuliano Amato e Domenico Siniscalco.
Qualcuno più a destra?
Beh Fini si è dichiarato disponibile a venire. Berlusconi e Tremonti, nonostante siano stati invitati hanno risposto di non essere interessati. Voglio ribadire che l’Italian Society non ha scopi politici. Le nostre conferenze sono a scopo informativo. Tra i personaggi importanti che abbiamo avuto l’onore di sentire c’è stato Beppe Sevegnini, famoso giornalista e blogger, Giovanni Allievi, noto pianista e compositore, Lapo Elkan, presidente dell’Italian Indipendent idea, Beppe Grillo, e ultimamente Travaglio e Padellaro, rispettivamente giornalista e direttore de: “Il Fatto Quotidiano”.
Quali sono gli sponsor dell’Italian Society?
Spianata, un fast food a Londra. Ci siamo sempre rifiutati di avere sponsor stranieri. Bisogna essere Italian society al 100%.
Come sei arrivato a unirti e dirigere L’Italian Society?
Durante il mio primo master all’LSE ero membro, era una attività interessante. Quando ho deciso per il mio secondo master mi sono riavvicinato all’Italain society e sfruttando la mia precendente esperienza ne sono diventato presidente. Conosci tanta gente, organizzi eventi e dai l’opportunità agli studenti e agli italiani a Londra di venire a contatto con esponenti importanti della politica dell’economia e dello spettacolo. Soprattutto nei nostri incontri (tenuti sempre nelle aule enormi dell’università) dedichiamo sempre tempo per le domande fatte dal pubblico, domande dirette senza filtri. È vero che c’è sempre un moderatore, ma di base serve ad introdurre l’ospite e gestire le domande. L’opposizione, se c’è, viene fatta direttamente dalla platea. Devo ammettere che il pubblico dell’LSE è molto diretto.
Quali eventi vorresti ancora realizzare?
Le “Reunions”, (ossia incontri annuali) tra i membri dell’associazione. Un network che permetta di rincontrarsi. Poi vorrei invitare Roberto Benigni che secondo me incarna l’Italiano e gode di una versatilità ampia: dalla politica all’ economia alla satira.
Ultima domanda: cosa vuoi fare dopo il tuo secondo master?
Ho un’ ottima offerta in consulenza strategica. Nel mentre ho alcuni progetti: con un amico ho costruito un sito che si chiama Likebees.com che dà offerte giornaliere aggregando domanda (group-buying). E sto già lavorando su un altro sito.
La Politica… non fino alla mezza età, però ci voglio andare prima o poi.
Pensi mai di tornare in italia?
Non nel breve termine. Questa è una cosa comune a molti italiani a Londra. L’obiettivo è far fortuna all’estero e poi tornare in Italia in vecchiaia.
L’intervista si concude. Luca saluta riprende la 24 ore e con passo ancora più affrettato mi spiega che deve andare ad un meeting.
di Valeria Marchetti