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Bessie Smith, l’imperatrice del Blues

Nata da una povera famiglia del Tennessee, Bessie Smith, icona del blues delle origini, trascorre la sua infanzia nel piccolo centro di Chattanooga, sviluppando sin da subito un grande interesse per il mondo della musica nera.
Il suo primo vero ingaggio lo ottiene nel 1911 con la compagnia Moses Stokes Company, unendosi con due veri e propri pionieri del genere blues come Pa e Ma Rainey. Il 1913 segna l’ingresso della cantante nel circuito TOBATheatre Owner’s Booking Association, una sorta di associazione creata da agenti impegnati nella promozione degli spettacoli degli artisti di colore in diversi Stati americani.
Gli spettacoli degli “idoli del blues” erano seguitissimi, anche perché i braccianti che lavoravano nei campi di cotone  riconoscevano nei testi dei brani  episodi della loro vita o fatti realmente accaduti nella loro comunità.
Tra i temi che riscuotevano maggior interesse  vi erano i cosiddetti blues erotici, quelli nostalgici  e i brani che, quasi simili a delle lamentele, raccontavano con grande coinvolgimento emotivo  il tema della solitudine e dell’isolamento sociale.

Le prime registrazioni di Bessie Smith risalgono al 1913  grazie ad una collaborazione  con la Columbia Records che le consentì di incidere il brano “Down Hearted Blues”: fu un successo clamoroso, ben 780.000 copie vendute in soli sette mesi, una cifra assolutamente sbalorditiva  per qualsiasi artista dell’epoca. A questo brano, registrato in una prima versione dalla nota cantante popolare Alberta Hunter, seguirono altri strepitosi successi  come Empty Bed Blues, St. Louis Blues, Young Woman’s Blues (1926), Bare Water blues (1927).
I successi di pubblico riscossi dalla cantante le consentirono in breve tempo di migliorare la sua condizione economica, riuscendo così ad aiutare le sue sorelle e Jack Gee, suo secondo marito, passato alle cronache per aver dilapidato una consistente parte del patrimonio accumulato dalla moglie. Come spesso accade ai grandi geni della musica, l’inizio della fama e della popolarità spesso coincide con l’inizio della parabola discendente fatta di abusi d’alcool e di droga. La cantante morì in circostanze controverse nel 1937 a causa di un incidente automobilistico  mai del tutto chiarito.
A nulla valsero le cure dei medici dell’ospedale per neri di Clarksdale.

Termina così all’improvviso la straordinaria storia di una delle prime voci indimenticabili del Blues.

di Valentina Pascali

il Video: