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Intervista al regista Marco Chiarini

Marco_ChiariniIl regista dell’Uomo Fiammifero racconta il mondo descritto nel  suo film esplorando i protagonisti ed il backstage

L’Uomo Fiammifero sbarca a Londra e il regista Marco Chiarini ci concede un intervista  nella hall del River Side Studio, dove il film viene proiettato per la prima volta.

Il film ha come protagonista Simone un bambino undicenne e racconta delle sue avventure alla ricerca dell’Uomo fiammifero, un uomo straordinario capace di accendere le stelle. Simone lo cerca poiché la fiaba dell’Uomo Fiammifero gli era stata raccontata  dalla sua mamma prima di morire. Il protagonista ed i suoi amici immaginari: Giulio Buoio, Dina Lampa, Armando Armadio, lo zio Nino e Mani grandi, e la sua amica reale Lorenza, sono alla ricerca di ogni possibile traccia dell’Uomo Fiammifero, ostacolati da Rubino un ragazzino che cerca in tutti i modi di disperderne ogni segno. Il Film, prodotto con un badget non stratosferco, ha fino ad ora a ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui: il premio internazionale della giuria al festival del Cairo, e la nomination come miglior regista esordiente per Marco Chiarini e migliori effetti speciali per Ermanno di Nicola ai David di Donatello. 

Un film dal badget modesto che suscita entusiasmo. come ti spieghi tanto successo? E quale è la chiave di volta che fa apprezzare il film?

Secondo me, il film racconta dei bambini come se il regista fosse un bambino. Riesce a toccare “corde” emotive messe in letago durante l’adolescenza. Il fim è autoriale: la mia visione è infatti fortissima, ma l’audiece dai 4 anni si immedesima nel linguaggio scelto.

Qual è stata la parte più difficile che hai dovuto affrontare nel corso della lavorazione del film?

Ogni momento è stato difficile. Visto il badget ristretto, le continue correzioni ed eventuali aggiustamenti della sceneggiatura, i vari problemi per la distribuzione.

Tra i personaggi ce ne è stato uno che mi ha incuriosito: Giulio Buio. L’ antitesi di Simone che cerca la luce e la madre. Perché la scelta di questo personaggio?

Giulio, come tutti i suoi amici immaginari, rappresenta le paure di Simone. in questo caso la paura del buio, e la paura di essere nuovamente abbandonato.

Tra i personaggi, quale voresti essere?

Mani Grandi, poiché riesce a far rivivere i ricordi come se fossero ora

C’è stato un personaggio nella tua vita che ti ha illuminato la via come fa l’uomo fiammifero?

Un esempio da seguire è stato Giorgio Diritti e il suo libro: Il vento fa il suo giro”.

L’Intervista si conclude con la raccomandazione dell’intervistato di citare nell’articolo il Cineforum di Teramo a cui vuol dar tributo per la realizzazione e la produzine del film. Il film applauditissimo a Londra è stato seguito dal successo del libro, che ha finaziato il film e contiene i disegni le foto e gli acquarelli che Marco Chiarini aveva realizzato progettando il film .

di Valeria Marchetti