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I giovani alle prese con il sesso

sessoViaggio semiserio tra passioni travolgenti e malattie a trasmisisone sessuale

Arriva il caldo, il mare e le passioni estive. Che siano un “mordi e fuggi” o il preludio di una storia duratura non importa: la parola d’ordine è proteggersi.

Pochi degli adolescenti, ma anche dei giovani adulti, sono correttamente informati dei rischi per la salute e della trasmissimilità delle malattie sessuali. Ancora pochi sono quelli che si sottopongono a regolari controlli e che sanno ascoltare i “segnali del corpo” per correre ai ripari ai primi sintomi di infezione.
Di chi la responsabilità? Sicuramente l’incoscienza e la visione assolutizzante dell’amore tipica dell’età adolescenziale giocano la loro parte, ma una buona fetta di responsabilità può essere imputata alla famiglia in primis, e alla scuola in seconda battuta. L’educazione sessuale è un patrimonio di comportamenti e valori che viene trasmesso in famiglia, attraverso un dialogo aperto tra genitori e figli; sui banchi di scuola, attraverso un insegnamento intelligente e libero; nello studio del medico di famiglia o dello specialista, attraverso un rapporto di fiducia ed empatia.
Ma non sempre per i genitori sono argomenti facili da trattare e in ambito scolastico ancora si discute sull’età più opportuna per iniziare a palare di sesso e prevenzione. Durante il ciclo delle scuole medie inferiori si tengono, da medici e psicologi, sporadici corsi di “Educazione sessuale”. La contraccezione resta un tabù visto che nessuna scuola accetta di mettere un distributore di profilattici (un unico caso ha fatto scalpore): a scuola si va per studiare, non per accompagnare un invividuo nella sua formazione globale.
Dove non arrivano le istituzioni tradizionali ecco i media con le campagne di sensibilizzazione su AIDS e MST (Malattie Sessualmente Trasmissibili): i loro messaggi sono vicini al linguaggio dei giovani. Come dimenticare la scelta di Lupo Alberto come testiomonial per il virus dell’Hiv e l’ambientazione estiva del campeggio?

Ma quali sono i rischi concreti cui ci si espone anche con un solo rapporto sessuale non protetto?
L’HIV è sicuramente quello che fa più paura, asintomatico, con un “perido finestra” di alta contagiosità e in aumento tra giovani eterosessuali nei cosiddetti Paesi ricchi.
Anche l’epatite B, trasmessa sessualmente e per contatto ematico, è insidiosa; se rispetto l’hiv esiste la possibilità di vaccinarsi, non va dimenticato che dopo svariati anni la copertura si attenua ed è oppotuno un richiamo.
Tutte le altre malattie a trasmissione sessuale sono curabili, ma la diagnosi precoce è indispensabile per evitare complicazioni e rischi che vanno dal tumore al collo dell’utero, in caso di condiloma, alla sterilità.

Papilloma virus, Chlamydia, Gardenella, Candida, Aids, epatiti sono parole con cui i giovani, e non solo, dovrebbero avere familiarità: solo conoscendone modalità di trasmissione e sintomi si può attuare una strategia di prevenzione.
Il profilattico è sicuramente la scelta più semplice e idonea, specie per i rapporti occasionali. Da un punto di vista medico, quando facciamo l’amore con il nostro partner lo facciamo anche con tutti i suoi partner precedenti che possono avergli trasmesso malattie, anche silenti. Oggi la maggior parte degli uomini e delle donne dei Paesi ad alto reddito cambia diversi partner prima di costruire una famiglia. Tuttavia, la monogamia seriale non viene vissuta come promiscuità, perché ogni rapporto è caratterizzato da innamoramento, amore, fiducia e fedeltà reciproca. Tutte componenti che inducono la coppia a non usare contraccettivi di barriera (come il preservativo), ma semmai solo la contraccezione ormonale. Questo ovviamente aumenta la possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmesse.
Una soluzione potrebbe essere il cosiddetto “Double Dutch“, il “doppio olandese“, cioè il programma di promozione dell’uso contemporaneo di contraccezione ormonale e profilattico che ha ridotto in Olanda sia le gravidanze involontarie, sia le malattie sessualmente trasmesse tra adolescenti e giovani adulti. La doppia protezione, fastidiosa forse come idea, ma efficace nei risultati, ha dimostrato di funzionare eccome!
Doppia protezione contraccettiva ancora piu’ necessaria nel caso dei classici amori estivi quando il desiderio, la voglia di evasione e di trasgressione fanno perdere di vista ogni precauzione… E proprio in autunno, dopo un tempo di incubazione, si scatenano le infezioni sessuali. Nel classico rapporto sessuale, va sottolineato che le donne sono più a rischio di contrarre infezioni: le mucose vaginali e cervicali, infatti, sono molto recettive alle infezioni trasmesse per via sessuale. L’efficienza della trasmissione, ossia il rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmessa, è del 20-30% per singolo rapporto per l’uomo, se la donna è infetta, e addirittura del 60-80%, per singolo rapporto, per la donna, se è l’uomo a essere contagioso. Una differenza dovuta al prolungato persistere del liquido seminale eventualmente infetto in vagina. Quindi, donne e ragazze: attente! Inoltre i rapporti orali non sono affatto sicuri, come molti credono, perché possono facilitare la trasmissione di molte malattie serie (tra cui epatite, herpes, condilomi). Astenersi o proteggersi con un profilattico anche in questa forma di intimità!

In sintesi, fattori di rischio per le MST sono:
avere comportamenti sessuali che espongono al rischio di MST; il numero di partner; il tasso di acquisizione di nuovi partner; l’avere partner casuali; preferenze e pratiche sessuali a rischio.

I comportamenti a rischio sono:
il mancato uso dei contraccettivi di barriera (profilattico in testa); la consultazione tardiva per la diagnosi e il trattamento di una MST; la mancata comunicazione al/la partner del fatto di aver contratto una malattia (anche curabilissima) ma trasmissibile; la mancata adesione a una terapia prescritta dal medico.

di Ilaria Eleuteri

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine