Il volto di
90°minuto aveva 65 anni ed era malato da tempo. All’epoca dell’Ascoli Calcio del presidente Costantino Rozzi, era forse il più conosciuto fra i protagonisti dell’arena di 90′ Minuto, la storica trasmissione della Rai che, sotto la guida di
Paolo Valenti, faceva arrivare nelle case di ogni italiano i gol del campionato di calcio.
Carino, nato ad Offida, in provincia di Ascoli Piceno, piegato da una lunga malattia, se n’é andato nella serata di lunedì 8 marzo nella sua casa di Ancona, lasciando la moglie e due figli, Riccardo e Daria. Il giornalista Rai, simbolo di un calcio che non c’è più, aveva legato indissolubilmente il suo nome proprio all’azienda televisiva nazionale e all’Ascoli di Costantino Rozzi, altro personaggio che ha segnato l’Italia sportiva degli anni ‘80. Carino, dopo aver esordito scrivendo per il Corriere Adriatico, era poi entrato in Rai, nella sede regionale di Ancona, dove era stato anche caporedattore dal 1991 al 2002. Dopo essere andato in pensione non aveva tuttavia abbandonato il mondo del pallone, continuando ad essere ospite di trasmissioni sportive come “
Quelli che il calcio”.
Dotato di una grande carica umana e di un’innata simpatia, «
Tonino Carino da Ascoli» era il suo saluto inconfondibile quando faceva le telecronache delle partite, in un programma di culto come 90° Minuto, cui non mancavano altre figure indimenticabili di giornalisti-personaggi come Luigi Necco da Napoli, Giorgio Bubba da Genova, Cesare Castellotti da Torino, per ricordarne solo alcuni.
Innumerevoli sono state le parodie e le simpatiche canzonature che il giornalista, con la sua aria per bene e un po’ naif, ha ispirato negli anni. Celebre fu il tormentone di Ezio Greggio a Drive In: “
È lui, o non è lui? Cerrrrrrrto che è lui! Tonino Carino da Ascoli“». Quando era corrispondente a “90° minuto”, il Trio Solenghi – Lopez – Marchesini gli riservò una filastrocca: «
Sono Carino, sono piccino, sono la gioia di mammà. Se mi sporco il vestitino, il papà mi fa cià cià!». Ma sembra che a farlo arrabbiare riuscì solo Diego Abatantuono, che impersonando Carino nel 2000 con i panni di Tonino Tonnato, aveva osato accompagnare la mitica sigla di 90° minuto facendo i versi con la bocca.
Con lui se ne va l’ennesimo pezzo di un’Italia che non c’è più e di cui, noi che c’eravamo, abbiamo un po’ nostalgia.
di Chiara Carnabuci