Julianne Moore e Liam Neeson alle prese con l’ossessione della gelosia
Occhi azzurri, penetranti, labbra carnose, incorniciate da una morbida chioma di capelli biondi. Questa è Chloe, una donna che affascinante è dir poco, una femme fatale dotata di un potere seducente unico, che qualcuno potrebbe addirittura definire letale.
Chloe, in realtà, è una semplice ventitreenne che, però, come spesso accade in questi casi, è dovuta crescere in fretta. Consapevole del grande fascino esercitato sugli uomini, e non solo, la ragazza vive di questo e ne ha fatto una professione. La sua vita però è destinata a cambiare in seguito al suo incontro, del tutto fortuito, con Catherine, una affermata ginecologa in piena crisi di mezz’età, assillata dal sospetto che il marito la tradisca. Ed è proprio questa ossessione la molla che fa scattare la nascita di un rapporto fra le due donne, un legame destinato a diventare col passare del tempo sempre più morboso e pericoloso. Catherine, infatti, decide di assoldare la bella Chloe per sedurre il marito e verificarne così la fedeltà. E qui ha inizio tutto. La ragazza, infatti, riesce nell’impresa e comincia a raccontare ogni dettaglio alla sempre più insicura Catherine. Il matrimonio della donna è quindi inevitabilmente in pericolo, o almeno questo è ciò che sembra.
Chloe, infatti, prima di essere un film in cui è affrontato il tema dell’ossessione e della fragilità dei legami fra gli individui, è una storia in cui tutto si gioca sul filo delle apparenze e su ciò che ognuno interpreta ed è in grado di leggere nell’altro. In realtà in
Chloe niente è come sembra ed i protagonisti rischiano di rimanere imprigionati nella realtà che si ostinano a voler vedere, ma che non è poi quella effettiva. In questo sta la pericolosità delle loro azioni. A cominciare da Catherine, interpretata da una
Julianne Moore ancora una volta all’altezza del ruolo e perfettamente a suo agio nei panni di un personaggio fortemente drammatico. Eppure, il ruolo più intrinsecamente drammatico e pericoloso, non solo per sé ma anche per gli altri personaggi della storia, è proprio Chloe, interpretata da
Amanda Seyfried. L’attrice, una vera rivelazione, riesce ad incarnare e rendere perfettamente quel misto di paura e seduzione, calcolo e sincerità improvvisa, innocenza e maliziosità che è il suo personaggio. Una donna che rappresenta, in realtà, la metafora stessa dell’ossessione, una bellezza davvero pericolosa. Altrettanto all’altezza del suo ruolo, inoltre, è l’attore
Liam Neeson, nella pellicola marito di Catherine.
Chloe risulta quindi, un film di grande intensità e tensione drammatica, il cui valore viene, più che da una buona regia, comunque presente, soprattutto da un’interpretazione di ottimo livello, vero fiore all’occhiello della pelllicola.
di Crisitna Columpsi