Presentato nella sezione Panorama di Alice nella Città, Nocturama stupisce pubblico e critica per la sua incredibile, quanto drammatica, (dis)umanità
Discusso quanto discutibile, amato quanto odiato da pubblico e critica, Bertrand Bonello dirige un film controverso, intenso ed incredibilmente attuale, che affronta il terrorismo da un punto di vista insolito ma non per questo meno drammatico.
Scritto già nel 2011 (diverso tempo prima dell’attentato a Charlie Hebdo e della strage al Bataclan), Nocturama racconta la storia di un gruppo di ragazzi, tra i 16 e i 30 anni, che senza apparente motivo organizzano un attentato terroristico nei punti nevralgici della politica parigina. A fine giornata, si nascondono in un centro commerciale dal quale assistono alle conseguenze delle loro azioni.
Perché un gruppo di giovani piccolo borghesi parigini dovrebbero scatenare una serie di attentati a catena e poi nascondersi in un centro commerciale? Cosa rappresenta il loro gesto? E’ ribellione o semplice noia? E perché proprio un centro commerciale, come punto di fuga dalla normalità? Per contestarlo, come atto terroristico finale, e snaturarlo completamente dal suo scopo primario?
Tutte queste domande riecheggiano nella testa dello spettatore per più di due ore di film, ma lasciano spazio, il più delle volte, a una inspiegabile empatia nei confronti dei protagonisti, che li porta a simpatizzare con loro e con le loro scelte, dimenticando il fine ultimo di un gesto così estremo.
Quasi come fosse una tragedia greca, il film è strutturato in 5 momenti drammatici:
Come protagonisti di una tragedia greca, anche i personaggi di Nocturama agiscono sullo schermo in modo quasi plastico, drammatico. I loro movimenti sono lenti, calibrati, in netto contrasto con il loro animo violento, estremo sovversivo. Le loro azioni prendono rapidamente una piega eccessiva ed inaspettata, al punto che l’attentato terroristico rimane per diverso tempo in disparte, sullo sfondo del palcoscenico, mentre sul proscenio si svolge la vera tragedia, la disperazione dell’uomo di fronte all’ineluttabile. E questo ineluttabile, alla fine, neppure lo accettiamo, tanta è la rabbia che proviamo durante la visione. La stessa rabbia che, forse, palpitava nel cuore dei protagonisti. Ma non c’è più tempo, ormai, la fine è vicina e dobbiamo solo accettarla.
“Nocturama non è un film che parla di terrorismo” spiega Bonello “quanto un film sull’insurrezione”.
Un’insurrezione, aggiungiamo noi, che non ha via di scampo: un’insurrezione che non da la minima illusione di salvezza, non la minima speranza di un mondo migliore. Perché un mondo migliore non è possibile, non davanti a un Dio pronto a punirti per le tue scelleratezze.