La fedeltà ai propri ideali nell’ultimo film di Andrzej Wajda
Ospite atteso alla Festa del Cinema di Roma 2016, il cineasta polacco Andrzej Wajda è scomparso pochi giorni prima, lasciando in concorso un film straordinario, di grande potenza visiva e concettuale. Nominato all’Oscar con quattro suoi capolavori nella categoria miglior film straniero, vinse il premio onorario nel 2000, oltre a collezionare centinaia di premi cinematografici di festival nazionali e internazionali.
Regista controcorrente e dedito al movimento di Solidarnosc, Wajda ha girato diversi film a sfondo politico, in particolare L’uomo di Ferro, del 1981, che gli valse la Palma d’Oro a Cannes e la chiusura in Polonia della sua casa di produzione cinematografica.
Dopo sessant’anni di attività culturale il cineasta ha lasciato al pubblico Afterimage, l’ultimo film eseguito con cura e dedizione “Una storia che parla di un uomo senza compromessi, che ha perso tutto nella vita ma che lancia un messaggio fortissimo: non arrendersi mai” con queste parole, in conferenza stampa, il direttore della fotografia Pawel Edelman ha descritto la pellicola, biografia dell’artista Wladidyslaw Strzeminski.
Afterimage racconta gli anni della sovietizzazione della Polonia con gli occhi di un artista affermato e stimato, insegnante all’Accademia di Belle Arti di Lodz.
Coautore della teoria dell’Unismo, Strzeminski è idolatrato dai suoi studenti ma malvisto dal Ministero della Cultura, che vede nella sua arte troppa autonomia e libertà d’espressione.
Mentre gli altri artisti e docenti si rivelano leali alle dottrine socialiste imposte dal regime, Strzeminski non si piega alla volontà di partito, sostenendo che ogni forma di arte ed espressione debba essere indipendente.
Espulso dall’Accademia e dall’Unione degli Artisti, il pittore continua ad insegnare illegalmente ad un gruppo di studenti che lo ammirano e sostengono, trascrivendo la sua Teoria della Visione che da il nome al film, Powidoki.
Povero e disoccupato l’artista continua a non cedere all’autorità comunista, pur di mantenere integra la propria libertà d’espressione, l’arte avanguardista come opposizione al regime.
Interpretato da Boguslaw Linda, attore e regista tra i più apprezzati in Europa e da un gruppo di giovani promesse, Afterimage riesce a creare grande empatia con la storia di Strzeminski. Immedesimazione resa forte dalla personalità controcorrente e audace del protagonista, dalla sua storia personale di disabilità e sofferenza (durante la prima guerra mondiale perse un braccio e una gamba) e dalla durezza e ottusità del regime. Pur trattandosi di comunismo in sala c’è chi ha esclamato “fascisti!” durante la proiezione a riprova del fatto che quando si parla di dittatura il partito di appartenenza conti veramente poco.
Afterimage è un film profondamente artistico, che ci racconta anche un po’ della personalità del regista, Andrzej Wajda, un grande esempio di cinema.
Regia Andrzej Wajda.
Scritto da Andrzej Mularczyk
CAST
Boguslaw Linda,
Bronislawa Zamachowska,
Zofia Wichlacz,
Tomasz Wlosok,
Paulina Galazka,
Mateusz Rusin,
Irena Melcer