Finalmente Tim Burton
L’attesa è terminata. Alice, accompagnata dal tocco poetico di Tim Burton, arriva sul grande schermo per raccontare i misteri di un sottomondo antico e sconosciuto dove la modernità del 3D si aggira con cautela e delicatezza.
Il palcoscenico è popolato da meravigliose creature mentre la tecnica e gli effetti speciali, anche se ampiamente utilizzati, fanno un passo indietro svelando la loro presenza con misura e pudore.
Alice in Wonderland è estetica allo stato puro ed esaltazione del sentimento. Un viaggio iniziatico al femminile, per arrivare al raggiungimento di un’indipendenza consapevole e necessaria in una società che si affaccia all’era moderna con malcelato timore. Pur abbandonando le atmosfere gotiche tipiche del cinema bartoniano, quest’avventura rientra perfettamente in una cinematografia visionaria fatta di pietas e tenerezza per le umane miserie. La geniale follia del
Cappellaio Matto, la deformità di una
Regina malvagia e l’evanescente fedeltà di uno
Stregatto costruiscono un filo d’unione con la fragile consistenza delle creature bartoniane, sempre a metà strada tra sogno e realtà. A questo punto non rimane che pensare a sei cose impossibili, bere la
Mezzastazza, mangiare la
Tortinsù, tagliare la testa al
Ciciarampa e lasciarsi andare a una folle
Deliranza.
Di seguito una ricca gallery dedicata al film e alla Premiere svoltasi a Londra.
di Tiziana Morganti
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