L’apologia del mondo “nerd” ai tempi di Anonymous, Snowden e Assange
Partiamo da una premessa fondamentale: essere nerd non è cool. Il termine ha assunto inspiegabilmente una connotazione positiva solo di recente, quando il mondo dei media si è trasferito quasi comletamente on line e – cogliendo impreparata buona parte della popolazione mondiale – ha trasformato i più “pratici” o “familiari” con il mezzo in una sorta di semidivinità. Un nerd, quello vero, non è niente di tutto questo. È una persona antisociale, spesso, che trova nell’informatica un mezzo che gli consenta di isolarsi ulteriormente dal mondo che lo circonda. Essere nerd non è una cosa negativa, ma non è neppure qualcosa di cui essere necessariamente orgogliosi. È uno status, una condizione spesso non ricercata, un modo di essere che si allontana completamente dalle mode e dalla massa. Nulla da ostentare, dunque. Il punto è che finché ti limiti a forzare una terminologia per applicarla a tuo piacimento su una moda passeggera i danni non sono irreparabili: la situazione si aggrava quando, per estensione, diventa cool, fashion, trasgressive anche un programmatore, un ingegnere informatico, un hacker.
Certo, è difficile che personalità come Julian Assange o Edward Snowden non facciano parlare di sé, anche solo per il loro “operato” in campo informatico, politico, sociale (e la spettacolarizzazione voluta di gruppi come Anonymous ha indubbiamente favorito il processo), ma un conto è definire fondamentale il loro contributo alla società, un altro è fare di loro delle pop star.
Tuttavia, quando Mr Robot è apparso per la prima volta online la scorsa estate, la gente (che non sapeva bene cosa aspettarsi) è riuscita a liberarsi da preconcetti e aspettative con estrema facilità, abbandonandosi alla visione di quella che – forse – è stata una delle serie tv più belle e interessanti degli ultimi anni.
Scritta, ideata e diretta dall’egiziano Sam Esmail, la serie tv di USA Network distrugge finalmente tutte le sovrastrutture costruite attorno alla figura degli hacker, restituendo loro la dignità che meritano. Protagonista della serie è Elliot (interpretato dall’affascinante e carismatico Rami Malek), un ragazzo mediamente sociopatico, morfinomane e affetto da disturbi del sonno che lavora – di giorno – per la AllSafe (un’azienda specializzata in sicurezza informatica) e nel frattempo – di notte – si diletta nell’hacking più spinto, più estremo, più illegale, alla ricerca di criminali da smascherare. Nonostante qualche leggera stereotipizzazione, Elliot non è una macchietta, né uno sfigato. È un solitario per scelta, un antisociale per convinzione: un rivoltoso, a suo modo, che decide di prender parte ad un grosso progetto di hacking mondiale intenzionato a cambiare le sorti del mondo.
Incredibilmente realistico (e l’impresa era tutt’altro che facile), Mr Robot è una ventata d’aria fresca non soltanto nel mondo delle serie tv, ma anche e soprattutto nel mondo geek/nerd di cui, nostro malgrado, siamo tutti parte integrante: partendo dalle vicende “personali” del suo protagonista, la serie tv di Ismael assume presto le connotazioni di un thriller, spostando l’attenzione dello spettatore sugli intrighi della trama. Nonostante il suo ruolo e le sue abilità, Elliot non è una persona cattiva, né una persona violenta: al contrario, la sua spiccata sensibilità lo avvicinerà ulteriormente allo spettatore, facendo di lui una sorta di (anti)eroe moderno, un cavaliere con qualche macchia e tanta paura pronto a sacrificare se stesso in nome di una giustizia più alta.
Nel cast, oltre a Rami Malek – una piacevole scoperta – anche una graditissima conferma: Christian Slater, inaspettatamente in forma e nei panni di un hacker spietato
Non sappiamo come mai noi italiani siamo sempre gli ultimi a sapere le cose, sta di fatto che la serie tv non toccherà i nostri schermi prima della metà di dicembre. Nel frattempo, il nostro consiglio è quello di recuperare la serie tv il prima possibile: se non doveste riuscirci, appuntatevi sul calendario che il 17 dicembre Mr Robot arriverà, finalmente, su Premium Stories.
di Luna Saracino