Una giornata dedicata a grandi e piccini, tra corti d’animazioni e retrospettive sul mondo

Continuano gli imperdibili eventi e le interessanti proiezioni di Tekfestival 2010.

Nella moderna cornice del Nuovo Cinema Aquila, da qualche anno sempre attento alle nuove avanguardie cinematografiche e non della nostra terra (e non solo), la nona edizione del festival del cinema indipendente presenta quest’oggi al suo pubblico un programma ricco di novità.

• Alle 16:30 un doppio evento imperdibile: l’incontro con lo scenografo Lorenzo Terranera, incentrato sul mondo dell’animazione digitale e non, intitolato Artigiani della fantasia e la presentazione di un brillante documentario intitolato The Holy Family. Un Ramone a Roma, diretto da Uliano Paolozzi Balestrini e Pablo Echaurren, che alterna spezzoni girati dai due registi italiani a spezzoni video diretti da Mark Ramone, unico superstite ancora in vita del famosissimo quartetto di New York.
• Alle 18:30 riprende il consueto appuntamento con Zoom it, sezione dedicata al documentario, e Panorami, dedicata invece ai feauture films, corti e documentari provenienti dai posti più reconditi del mondo. Zoom it, questo pomeriggio, presenterà il documentario italiano Gaza Hospital di Marco Pasquini, mentre la sezione Panorami presenterà i cortometraggi Arirang-Letter to Barack, di Gerd Conradt, e Drowing 1 (Berlin City Tours) di Steffen Ramlow, entrambi tedeschi, e il documentario X Mission, della svizzera Ursula Biemann.
• A partire dalle 20:15 la sezione Panorami presenterà Last Train Home, un film girato in Canada e in Cina di Lixin Fan e il palestinese Zahra, di Mohammad Bakri.
• Alle 20:30 la sezione Eventi Speciali presenterà il lungometraggio Samson and Delilah, un film australiano, neozelandese e britannico diretto da Warwick Thornton, mentre nell’ambito di Tequila Sunrise. Aspettando la rivoluzione sarà proiettato Norteado, un film messicano di Rigoberto Perezcano.
• Il festival chiuderà la sua terza giornata alle ore 22.30 con le proiezioni di Bronson del britannico Nicolas Winding Refn (a cui il festival ha dedicato – e dedicherà – una lunga prospettiva) e gli statunitensi Lloyd Blankfein must die, di Charles M. Lum e Open, di Jake Yuzna.

di Luna Saracino