Amore, giustizia e uguaglianza: Peter Sollett s’ispira alla storia vera di Laurel Hester e Stacie Andree
Quella di Laurel Hester è la storia vera di una detective della polizia del New Jersey che, dopo 23 anni di servizio per la sua contea, riceve una diagnosi ineluttabile di cancro. L’unica cosa che desidera è che la sua pensione venga trasferita a Stacie Andree, la compagna con la quale ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Questo diritto le verrà brutalmente negato e Laurel si ritroverà ad intraprendere una doppia battaglia insieme alla sua compagna: quella contro una malattia che la indebolisce di giorno in giorno e quella contro i pregiudizi del consiglio locale, che cercherà di ostacolare la sua richiesta in ogni modo. A dare a Laurel sostegno incondizionato ci saranno il collega e amico di sempre Dane Wells e Steven Goldstein, un attivista che cercherà di trasformare la lotta personale delle due donne, in una battaglia corale per i diritti della comunità gay.
Freeheld, il nuovo film di Peter Sollett presentato questa mattina al Festival di Roma, è basato sull’omonimo documentario di Cynthia Wade, premio Oscar nel 2008. Una storia toccante, ma anche impegnativa che, seppur con ottime premesse, rischia di perdersi nel vortice emozionale della vicenda. Il film è stato scritto da Ron Nyswaner, sceneggiatore del pluripremiato Philadelphia, ma siamo lontani dalle vette narrative del film di Jonathan Demme nonostante l’ottima prova delle due protagoniste, interpretate da Julianne Moore ed Ellen Page: «Non credo ci sia nulla di male nel forte impatto emotivo di questa storia: se il pubblico si sente coinvolto nella vicenda, non posso esserne che contento.» ha raccontato Sollett durante la conferenza stampa. «Il documentario era incentrato esclusivamente sul dolore e sulla battaglia di queste due donne. Io ho voluto aggiungere la parte che mancava: la loro storia d’amore prima della malattia.»
Ellen Page, ospite del festival insieme al regista, ha raccontato della forte empatia con Freeheld dovuta alle sue vicende personali: «Ho visto il documentario molti anni fa, ma ho fatto ‘coming out’ da poco. Per anni mi sono nascosta ed è una cosa che mi ha fatto soffrire moltissimo: non accettarmi m’impediva di relazionarmi agli altri e anche di crescere come attrice. Sono giovane e sono gay e voglio che tutti, soprattutto i giovani, capiscano che uscire allo scoperto non può che avere risvolti positivi. Ci tenevo a interpretare Stacie l’ho anche conosciuta: è una persona meravigliosa ed è stata carinissima con tutti noi.»
Nel cast di Freeheld anche Steve Carell nota “stonata” e divertente in una storia impegnativa: «Steve è un attore fantastico e non ha bisogno di molto altro.» ha raccontato Sollett. «Sono molto contento di averlo avuto nel mio film. Il personaggio di Steven Goldestein era perfetto per lui: è un provocatore.»
di Lucia Gerbino