La musa di Almodovar al Piccolo di Milano
Quando sale sul palco una forza magnetica si impadronisce dello spettatore, che non può fare a meno di tornare con la memoria a Donne sull’orlo di una crisi di nervi e tanti altri film di Pedro Almodovar di cui Rossy de Palma è stata musa ispiratrice ed icona.
Irriverente, trasgressiva, divertente, questa artista poliedrica – attrice, cantante, pittrice, modella – arriva in Italia con uno spettacolo che è un inno al surrealismo ed ai grandi protagonisti della letteratura e dell’arte spagnola.
Accompagnata dai versi di Garcia Lorca e dalle immagini delle opere di Dalì, “Madame Picasso” come è stata ribattezzata per la sua bellezza non omologata, ci porta per mano in un viaggio originalissimo attraverso le emozioni della vita: il dolore per l’amore perduto, metaforicamente rappresentato da una gigantesca collana di perle sgorgate dalle lacrime versate, il desiderio di un nuovo affetto con la gabbia mentale in cui ci chiudiamo a domandarci ossessivamente se siamo corrisposti o meno, le innumerevoli esperienze che ci hanno fatto vacillare come gli altissimi tacchi a spillo indossati e poi buttati via.
Per Rossy la vita «è come una cipolla, a cui a furia di levare gli strati, non rimane niente, se non le lacrime versate per pelarla»: lei, però, la vita la vuole «decorticare», vuole scoprire cosa si nasconde dietro l’apparenza delle cose, affrontare il dolore senza sfuggirlo o cancellarlo. Perché la “resilienza d’amore” è proprio questo: trasformare un’esperienza traumatica in qualcosa di positivo, fare del dolore una terapia necessaria per andare avanti nella vita, apprendendo da quello che è successo, curando la ferita ed imparando ad amare la cicatrice. E dal dolore, può nascere qualcosa di meraviglioso: una poesia, una canzone, un’opera di teatro. «Perché un po’ tutta l’arte è resilienza, la capacità cioè di fare qualcosa di buono con del materiale che in realtà è doloroso, traumatico. L’arte ristruttura le ferite della vita. Ed è questo il suo bello». Lei c’è riuscita: per anni, dice, «mi sono sentita sola, unica della mia specie, come un anacronismo, un errore. La poesia, il Dadaismo, il Surrealismo, i primi amici, il primo amore … credevo mi confortassero di fronte alle avversità. Così il mio lavoro è stato dall’inizio un atto per imparare ad amare me stessa. Senza saperlo facevo e continuo a fare una resilienza d’amore».
Uno spettacolo affascinante e visionario, estroso, sensuale e appassionato, che con bellissime coreografie ci trasporta in un universo al tempo stesso colto e divertente, in cui la poesia, la libertà, l’amore e le donne sono i protagonisti assoluti. Un inno alla vita, alle sue imperfezioni, che ce la fanno amare di più.
Rossy de Palma
Resilienza d’amore
Donne, Surrealismo e passione
Recital di Rossy de Palma
in collaborazione con Instituto Cervantes
Spettacolo in italiano e spagnolo
Piccolo Teatro Grassi, Milano
dal 17 al 22 marzo 2015
di Rosa Maria Geraci