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Dangerous Cage

bangkok_dangerousI fratelli Pang si ripropongono in un remake

Joe (Nicolas Cage), killer professionista che abbandona le città in cui lavora dopo quattro omicidi, una volta a Bangkok contravviene al codice di autoregolamentazione che si è dato per sopravvivere, e la sua permanenza nella città tailandese – da lui stesso definita corrotta, sporca e troppo affollata – si trasforma in un’esperienza davvero diversa dalle precedenti.

I gemelli Pang, registi consolidati dell’action movie – divenuti però celebri grazie al thriller The Eye, con protagonista Jessica Alba – con Bangkok Dangerous propongono il remake di un loro film omonimo – girato a Hong Kong nel 1999, opportunamente stravolto nella storia per lasciar il maggior spazio possibile a Nicolas Cage, probabilmente in omaggio alla nuova produzione. Nel film originale il killer protagonista era sordomuto, il che sottolineava l’isolamento e l’incomunicabilità del personaggio; qui lo sceneggiatore, James Newport, ha ritenuto sufficiente, per esprimere le medesime caratteristiche, l’incapacità di Joe, statunitense, di comprendere e parlare la lingua tailandese. Ovviamente non è la stessa cosa, e si è cercato di recuperare parte della magia perduta nel personaggio di Fon (Charlie Young, attrice già cara a Wong Kar Wai, Tsui Hark e Andy Lau) attraente fanciulla del luogo, dolce e gentile (e sordomuta) di cui Joe si innamorerà a prima vista. Tuttavia a stravolgere i piani – e il codice – del killer ci penserà Kong (Shahkrit Yamnarm, star tailandese), imbonitore di strada assoldato per commissioni d’ogni tipo e con cui il duro Joe instaurerà un rapporto speciale.
Se vero è che nell’action movie sono – giustamente – le scene d’azione a far la parte del leone, e qui non si viene certamente meno alla regola, è altrettanto vero che questo non può in alcun modo giustificare carenze in altri campi. C’era certamente qualcosa di poetico nella storia originale, ed era quel che teneva in piedi gran parte del film da punto di vista narrativo; in questo remake, purtroppo, manca proprio quel quid che permette allo spettatore di entrare appieno nella storia. Joe non è un eroe da prendere a modello, ma se fossimo abbastanza coinvolti nelle sue vicende personali sorvoleremmo volentieri sul suo essere killer, sull’idea di una vita incentrata sul motto mors tua, vita mea: in poche parole, tiferemmo per lui. Invece, nonostante la posta in gioco sia effettivamente molto alta – la sopravvivenza stessa di Joe – e nonostante l’indubbia crescita personale come uomo, il personaggio rimane distante e invalicabile, a tratti poco interessante.
Cage, anche produttore, è lontano dai fasti attoriali del passato, ma la sua interpretazione è, tutto sommato, coerente, e riesce a trasmettere bene un certo senso di non appartenenza a una città come Bangkok, mostrata nel pieno delle sue contraddizioni, dove una violenza inaudita e diffusa convive con una natura rigogliosa e avvolgente. Per quanti concepiscono l’action movie come una serie di inseguimenti, omicidi e combattimenti, interrotti di tanto in tanto da un abbozzo di narrazione, Bangkok Dangerous – Il codice dell’assassino sarà un film che non manca di nulla; chi ha già nel proprio carnet qualche visione di John Woo, si prepari a un senso di appagamento tendente all’insufficiente.
Bangkok Dangerous – Il codice dell’assassino sarà nei cinema a partire da venerdì 29 gennaio 2010, distribuito da Eagle Pictures.

di Manuela Pinetti

Svevo Ruggeri
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine