
A Teheran per un ragazzo e una ragazza oggi è difficile amarsi: non possono parlarsi in pubblico, non possono tenersi per mano, non possono guardarsi negli occhi.
Una storia d’amore è impossibile, raccontarla anche peggio.
E così, uno scrittore iraniano, «
stanco di scrivere storie cupe e amare, storie popolate di fantasmi e narratori morti con prevedibili finali di morte e distruzione» e desideroso di gettarsi in un romanzo d’amore, cerca di fare come può.
Per raccontare di Sara, studentessa ventiduenne di letteratura contemporanea dagli occhi scuri orientali, e Dara, ex studente di cinema che è stato anche in prigione per motivi politici, e della loro storia in una Teheran che «
profuma di boccioli di primavera, monossido di carbonio e aromi e veleni da Mille e una notte», prova a eludere il controllo della censura: il ministero della Cultura e della Guida religiosa non tollererebbe mai che parole, frasi o situazioni immorali finissero sotto gli occhi dei giovani, contaminando le loro menti pure.
E i rimedi non mancano: eloquenti puntini di sospensione, metafore ardite, parole rubate, frasi tagliate, messaggi cifrati: in questo modo si cerca di sottrarsi alle rigide norme comportamentali islamiche e ad aggirare l’implacabile azione del signor Petrovič – personificazione della censura – sempre pronto a eliminare ogni bacio, immagine o pensiero che possa turbare la serenità degli iraniani.
E mentre Sara e Dara si innamorano, parlandosi attraverso le pagine dei libri che amano – i capolavori erotici persiani, Il piccolo principe, L’insostenibile leggerezza dell’essere – Shahriar Mandanipour spiega a tutti noi cosa significa vivere, amare ed essere un artista nell’Iran di oggi.
Shahriar Mandanipour
Censura
Rizzoli
pp. 369
€ 19.50
di Rosa Maria Geraci