- Al di là dell'ombra
Oltre il confine
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New Mexico, frontiera americana. Billy e Boyd Parham sono due giovani fratelli di una tranquilla famiglia che vive di bestiame. Il padre parla poco e si fa obbedire.
La nonna, messicana, ha insegnato ai due nipoti lo spagnolo e ha trasmesso loro un destino a cui sanno di non potersi sottrarre. I titoli di testa di un adattamento cinematografico di Oltre il confine, secondo romanzo della trilogia della frontiera di Cormac Mc Carthy, si leggerebbero su questi fotogrammi. La vita scorre tranquilla ma si sente già il rumore delle rapide che incontrerà di qui a poco.
Il primo mulinello è una lupa. Minaccia le vacche di famiglia e va catturata e fermata. Ma quella che sembra all’inizio una caccia tradizionale tra uomo e bestia, dettagliatissima da un McCarthy che segue ogni traccia, ogni morso, ogni macchia di sangue e ogni benedetto fuoco acceso dal cowboy durante l’estenuante inseguimento, si trasforma ben presto in qualcosa di più. La loba, che rappresenta forse l’unica vera protagonista femminile di questo libro, diventa per Billy un’ossessione e insieme una guida verso una terra che ha sempre avuto dentro ma non ha mai avuto il coraggio di raggiungere. È per salvare la lupa da una morte sicura per mano del padre che Parham passa il confine e si lancia, in Messico, in un’avventura che vale una vita.
Da qui in poi non succede molto, in realtà. Nessun amore travolgente e nessun duello all’ultimo sangue, per esempio, come nei libri “fratelli” Cavalli selvaggi e Città della pianura. Tutta la storia è in quel passaggio dall’America all’altro mondo. Nell’abbandono dell”infanzia, nell’addio definitivo ai genitori, nella rinuncia a regole scritte e a una vita “normale”. Quel passaggio serpeggia in tutto il romanzo e vela di angoscia la strada, tormenta i sogni del piccolo grande eroe Boyd, nutre di tristezza gli splendidi dialoghi tra i due fratelli. In viaggio insieme ma, in fondo, da soli, ognuno con sé stesso e con i propri fantasmi.
Se avete amato Cavalli selvaggi non potete perdervi questa perla. Dolente e fiera come chi va incontro al proprio destino sapendo che non sarà una passeggiata.
Il primo mulinello è una lupa. Minaccia le vacche di famiglia e va catturata e fermata. Ma quella che sembra all’inizio una caccia tradizionale tra uomo e bestia, dettagliatissima da un McCarthy che segue ogni traccia, ogni morso, ogni macchia di sangue e ogni benedetto fuoco acceso dal cowboy durante l’estenuante inseguimento, si trasforma ben presto in qualcosa di più. La loba, che rappresenta forse l’unica vera protagonista femminile di questo libro, diventa per Billy un’ossessione e insieme una guida verso una terra che ha sempre avuto dentro ma non ha mai avuto il coraggio di raggiungere. È per salvare la lupa da una morte sicura per mano del padre che Parham passa il confine e si lancia, in Messico, in un’avventura che vale una vita.
Da qui in poi non succede molto, in realtà. Nessun amore travolgente e nessun duello all’ultimo sangue, per esempio, come nei libri “fratelli” Cavalli selvaggi e Città della pianura. Tutta la storia è in quel passaggio dall’America all’altro mondo. Nell’abbandono dell”infanzia, nell’addio definitivo ai genitori, nella rinuncia a regole scritte e a una vita “normale”. Quel passaggio serpeggia in tutto il romanzo e vela di angoscia la strada, tormenta i sogni del piccolo grande eroe Boyd, nutre di tristezza gli splendidi dialoghi tra i due fratelli. In viaggio insieme ma, in fondo, da soli, ognuno con sé stesso e con i propri fantasmi.
Se avete amato Cavalli selvaggi non potete perdervi questa perla. Dolente e fiera come chi va incontro al proprio destino sapendo che non sarà una passeggiata.
Cormac McCarthy
Oltre il confine (tit. orig. The Crossing)
Einaudi
Pagg. 374
€ 11,50
di Flavia Vadrucci
Svevo Ruggeri
Direttore, Editore e Proprietario di Eclipse Magazine