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Roma Fiction Fest 2014: Presentato il cult de “Le Tartarughe Ninja”

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Roma Fiction Fest 2014: Presentato il cult de “Le Tartarughe Ninja”

TEENAGE MUTANT NINJA TURTLESMostrato nella doppia versione di serie tv e di film, quest’ultimo uscirà nelle sale il 18 settembre e vede nel cast Megan Fox e Whoopie Goldberg

Ormai è iniziato il conto alla rovescia per l’uscita dell’attesissimo film sulle “Tartarughe Ninja”, prevista per il prossimo 18 settembre. La regia è di Jonathan Liebesman e nel cast spiccano sicuramente Megan Fox e Whoopie Goldberg, che interpretano rispettivamente April O’Neil e Bernardette Thompson. Due figure femminili che ben contendono lo spazio sulla scena alle quattro tartarughe Ninja. Convincono gli effetti speciali e la capacità di unire ironia (con battute divertenti e comiche) a un’atmosfera di tensione e di pathos. Presentato all’ottava edizione del Roma Fiction Fest, è un peccato che non si siano potute ospitare queste due star internazionali o lo stesso regista. Al RFF, però, non ci si è accontentati e sono stati trasmessi anche alcuni episodi della serie tv sulle tartarughe ninja. Il film, però, ha decisamente convinto di più; sicuramente di livello superiore, quello che ha colpito è la diversità di approccio dei due prodotti.

Una serie di manine verdi hanno invaso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica nella giornata d’apertura di sabato 13 settembre. Nessuna paura, non si trattava di un’epidemia (in tempi in cui è stata lanciata l’allerta ebola è bene specificarlo), ma del gadget fornito a tutti gli appassionati delle tartarughe ninja, di cui veniva proiettato il film. Quattro le lettere che ne costituiscono quasi la firma (rigorosamente in ordine alfabetico): DLMR. Sono le iniziali dei nomi di questi simpatici esseri: Donatello, Leonardo, Michelangelo (è l’attore Noel Fisher a vestirne i panni) e Raffaello. Si tratta di nomi di pittori rinascimentali, poiché è una sorta di rinascita, di rinascimento del bene sul male che si vuole compiere. Autrice principale di questa lotta manichea è la giovane April (Aprile, mese di primavera, che segna il risorgere, rinascere di ogni aspetto della vita umana) O’Neil. Una straordinaria Megan Fox interpreta questa sorta di Erin Brokovich d’altri tempi, giornalista d’assalto che cerca la propria storia, il proprio scoop come si dice in gergo, il pezzo che le cambierà la vita e la carriera. Ad ogni costo, anche a rischio della vita e di mettersi nei guai. Se non fosse aiutata e sostenuta dal “fedele” collega Vernon Fenwick (alias Will Arnett), che la accompagna in questo viaggio che la catapulta contemporaneamente in una doppia dimensione: di tragico-reale e di irreale-fantascientifico in cui non si capisce bene cosa avvenga intorno a sé. L’atmosfera, infatti, dicevamo è quella apocalittica di “Armageddon” o “Apocalypse now”, da fine del mondo, da una pressione da parte di forze ignote tipica di invasioni di alieni o ufo. Tra queste ultime forze ignote vi sono appunto quelle delle tartarughe Ninja che, per quanto terribili per le loro dimensioni, riescono comunque a non incutere troppa paura per le battute divertenti che pronunciano. E poi bisticciano, ma sono sempre pronte ad aiutarsi, ed amano tanto la pizza. Una sorta di esseri mostruosi alla Shrek, giganti buoni che vogliono che regni il bene sul male.

E quando si parla di paranormale nel cast non poteva mancare Whoopie Goldberg, che abbiamo imparato ad apprezzare e conoscere in “Ghost”, in cui interpreta la sensitiva Oda Mae Brown. Stavolta non è lei che deve convincere che esiste anche un altro tipo di forze superiori, ma è lei che deve essere convinta da parte di April O’Neil di quest’esistenza appunto. Qui la Goldberg veste i panni di una sorta di Miranda Priesley ne “Il Diavolo veste Prada”, dove Meryl Streep interpreta la direttrice spietata di una rivista di moda. Qui non si tratta di moda, ma del futuro dell’umanità. Da salvare. Ed allora, se April non riesce a farsi affiancare dalla sua dirigente, da cui viene anzi licenziata, è pronta a proseguire da sola nella vicenda, ad andare fino in fondo. E sembra decisamente lei la protagonista del film, dove la sua antagonista, però, non è Bernadette Thompson (alias Whoppie Goldberg), ma Karai/Miwa, figlia adottiva del diabolico Shredder (nel film William Fichtner). Quest’ultimo è a capo del Clan del Piede che rischia di devastare la città di New York ed avvolgerla nelle tenebre del male. Spetta appunto ai discepoli del maestro Splitzer (le tartarughe ninja) contrastarlo. Del film colpisce soprattutto l’accuratezza con cui sono state create le figure di queste quattro tartarughe ninja mutanti.

Nella serie tv, invece, la loro rappresentazione è molto più approssimativa e sono rese ancora più divertenti. Sembrano quasi ancora degli allievi alle prime armi, quasi adolescenti inesperti che riescono più a mettersi nei guai che a compiere azioni virtuose. Spetta spesso allo stesso Splitzer salvarli. La serie tv, infatti, dà più risalto alla lotta tra Shredder e Splitzer, che al personaggio di April O’Neil. Tra l’altro quest’ultima è disegnata in modo assolutamente diverso dall’immagine di Megan Fox nel film. Decisamente più simile all’attrice, invece, il personaggio di Karai/Miwa nella serie tv: lei non sa, in realtà, di essere la figlia di Splitzer, che la credeva morta in un incendio. Ed è su questo che si incentra la serie tv: sceglierà di continuare a vivere nel “male” a fianco di Shredder, od opterà per ritornare a trascorrere un’esistenza nel “bene” e nella giustizia? Dopo le vicende narrate in “Le tartarughe Ninja” il suo destino, come quello dell’umanità, non sarà più lo stesso.

Quello delle tartarughe Ninja, però, non è l’unico prodotto di animazione presentato al Roma Fiction Fest nella doppia versione di film e serie tv. Lo stesso è accaduto per “L’Ape Maya”, per “Oggy e i maledetti scarafaggi” o per “Vicky il vichingo” ad esempio. Inutile dire quanto abbiano infervorato il piccolo di giovani spettatori durante i loro red carpet.

 di Barbara Conti