La saggezza di un padre nella maschera del commerciante avaro
Tra le maschere della Commedia dell’Arte il ricco mercante Pantalone è una delle più rappresentative.
L’origine dell’avaro mercante risale alla figura del Magnifico, che recitava in piazza insieme al servo Zanni e il Pantalone della commedia goldoniana conserva la tradizione di legare il commerciante ai servitori Arlecchino, Brighella e Pulcinella. Il “Dongiovanni” Pantalone, che per carattere ama corteggiare le servette, tra cui anche Colombina, cambia ruolo nelle opere di Carlo Goldoni e si adegua ai tempi trasformando la sua caricatura ilare in un anziano saggio, un po’ burbero e avaro ma pronto a proteggere le fanciulle bisognose, come ne La Putta Onorata, commedia borghese antesignana de’ I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. La maschera di Pantalone cambia nuovamente forma e costume in altre commedie goldoniane e prende il nome di Todero protagonista di Sior Todero Brontolon. La complessità di Pantalone sta nella collocazione storica del personaggio, nato nel ‘500 ed evolutosi fino alla fine del ‘700, collocandosi a metà tra il borghese e l’uomo di mestiere, in ogni caso giusto e avverso all”aristocrazia. Numerosi attori hanno interpretato negli anni l’avaro mercante, il primo Magnifico fu Giulio Pasquati della compagnia dei Gelosi, una delle prime a rappresentare la Commedia dell’Arte in dialetto veneto, tra gli altri caratteristi è doveroso citare i celebri Pietro Alborghetti, Antonio Matteuzzi e Giovan Battista Turri. Cesare D’Arbes interpretò nel 1747 Pantalone ne‘ I Due Gemelli Veneziani alla prima rappresentazione al Teatro Sant’Angelo con la famosa compagnia Madebach. In quell”occasione Goldoni decise di togliere la maschera al personaggio per dare risalto alla bravura dell’attore.