Il web, la tv e il teatro: ritornano le casalinghe perfette, i drammi di Arthur Miller e le famiglie sorridenti
Stanchi di mandare i soliti biglietti d’auguri natalizi, quest’anno gli americani si sono ispirati agli anni ’60, o meglio al loro stile: basta mettersi in posa, sorridere ed aggiungere i divani e la tappezzeria della serie tv “Mad Men”.
I più audaci hanno riprodotto fedelmente anche l’abbigliamento e aggiunto la sigla di apertura del telefilm. Non si tratta di un fenomeno isolato: dimenticati il maschilismo imperante e la frivolezza di quegli anni, la società in crisi economica si rifugia nei suoi anni d’oro. Quelli del boom, degli elettrodomestici e dei falsi sorrisi , che nascondevano atroci verità. Le donne erano madri e mogli perfette, capaci di decorare la loro casa con un’abilità sconosciuta alla maggior parte degli in

terior designers.
Sara Lambert, casalinga inglese, ha recuperato le capacità delle donne degli anni ’60: dal suo blog “
Perfect Housewive” insegna come realizzare gli addobbi natalizi, come cucinare torte di compleanno fantastiche e realizzare festicciole e quant’altro solo con quello che avete in casa.
Il dolcissimo blog di Sara Lambert, pieno di trucchetti, consigli, e foto dei suoi bellissimi bambini, ci riporta con un pizzico di nostalgia ai mitici anni ’60, in cui le mamme premurose erano le vere custodi della vita domestica e non solo.
Hollywood non resta a guardare e propone una nuova tendenza: se
Jessica Biel si è data al musical, come accadeva negli anni d’oro del cinema americano,
Scarlett Johansson si confronta con il mito americano per eccellenza,
Arthur Miller. Così dopo essere stata la musa di
Woody Allen (
“Match Point”, “Scoop” e “Vicky, Cristina, Barcelona”), ora veste i panni della giovane eroina del dramma teatrale “A view from the bridge” ( 1955), del quale, a breve verrà realizzata una nuova versione cinematografica, remake del film del 1962 diretto da Sidney Lumet. Scarlett Johansson è Catherine, 17enne, nipote di un portuale di New York, interpretato da Liev Schreiber: tra miseria, immigrati clandestini, condizioni di lavoro aberranti e ossessioni, Miller svelò l’altra faccia degli anni ’60: niente sorrisi o famigliole felici, solo tanta amarezza.
di Elisa Carrara