Si parte il 4 luglio con un’opera raffinata, intensa e sperimentale del giovane Fabrizio Ferraro
A Bracciano arriva la riflessione sull’arte come lente prospettica sui nostri mondi. Fisici, sociali, mentali, interiori, sentimentali.
Nella suggestiva e iconica pellicola che aprirà il LagoFilmFest 2013, Quattro notti di uno straniero, Bianchi paesaggi notturni (T.O. Quatre nuits d’un étranger. Durata 90’22’’. Ispirato a Notti bianche di F. Dostoevskij (1848), 2013) due creature lontanissime effettuano uno straniante, affascinante, sottile percorso di avvicinamento.
Un uomo e una donna. Nessuna certificazione d’identità. Estranei in terra straniera, affinità elettive irrisolte. Notturno abbagliante di una Parigi materica eppure dissolta nell’emotività eterea dei protagonisti. Perdersi senza sfiorarsi. Due linguaggi incompleti ed erranti, due corpi, due solitudini che si cercano ma si respingono. Storia (im)possibile di luce e di buio nella magistrale fotografia di un’opera intensa. Dopo Je suis Simone – La condition ouvrière, menzione speciale al 27° Torino Film Festival, Piano sul pianeta – Malgrado tutto, coraggio Francesco e Penultimo paesaggio (2011), il giovane Ferraro torna ad indagare con intuito e raffinata ricerca l’uomo e le sue contraddizioni.
Programma del 4 luglio – serata inaugurale
h. 19.00: conferenza stampa, reading-performance, verrà offerto un buffet, con musica
h. 20.00: proiezione straordinaria di un documentario a sorpresa di Davide Demichelis
h. 21.00: proiezione speciale di “Quattro notti di uno straniero” di Fabrizio Ferraro, incontro con l’autore, dibattito con il pubblico
di Sarah Panatta