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Cultural Bridge 2013. Il Festival dell’Arte e della Creatività sul tema del “border line”

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Cultural Bridge 2013. Il Festival dell’Arte e della Creatività sul tema del “border line”

Cultural BridgeArte, danza, musica, spettacolo a Bassano, Bracciano, Canale, Manziana, Oriolo, Vejano

Continua l’azione di promozione del cultural bridge, come noto “una rete di scambio internazionale di cultura e creatività, di cui i giovani e la natura sono l’emblema”. Molte le iniziative messe in campo al riguardo dal coreografo internazionale Andrea Cagnetti & Co. Eventi artistici, culturali, sociali e sociologici, che mirano a sensibilizzare sulla tematica del “border line”. Partendo dal precedente positivo ad Oriolo la scorsa estate del primo festival delle arti e della creatività, si guarderà al prossimo Festival, che si terrà dal 18 agosto al primo settembre. Spaziando per i vari Comuni del comprensorio, il cultural bridge diffonderà la creatività, parola chiave intesa come strumento psico-pedagogico di comunicazione. Arte con la maiuscola. Ed Andrea Cagnetti ci ha spiegato tutto il percorso per arrivare a produrre questa forma d’Arte.

  • Il lavoro tuo e della tua équipe è stato arduo per arrivare a confezionare un “prodotto” artistico di qualità.

Certo. Si è trattato di un lungo cammino. Con il mese di marzo è iniziato per il Cultural Bridge il percorso di avvicinamento al Festival. Nei mesi passati abbiamo definito un team di leader artistici e creativi. Io mi sono occupato del movimento, Francesco Prota e Carine Jurdant (Le Loup Garou) della musica, Angela Vergani della scrittura, Cecilia Pagliarani del video e Ivano Petrucci delle arti grafiche. Durante tutto il periodo che precede il festival in sé, grazie al fermento di questo team, produrremo dei lavori originali e realizzati ad hoc per ogni situazione in cui saremo coinvolti.

  • Un Festival articolato, dunque, ma anche e soprattutto itinerante

Assolutamente. “Toccheremo” diversi comuni col Festival: Bracciano, Manziana, Canale Monterano, Oriolo Romano, Bassano Romano e Vejano, che hanno accolto bene la nostra iniziativa e si sono resi subito disponibili ad integrare nelle loro feste ed eventi la nostra partecipazione artistica. Il tema del festival, che si riferisce alla patologia del “Borderline”, viene trattato in questa prima fase marginalmente. È un argomento che introduciamo durante i laboratori artistici e creativi rivolti agli adolescenti. Il Cultural Bridge vive grazie alla collaborazione forte e decisa che va sempre più consolidandosi con Eleonora Cerri Pecorella. Il nostro carisma ha coinvolto gli altri artisti e l’interesse dei sindaci e degli assessori dei Comuni coinvolti.

  • Come intendete trattare una tematica così delicata?

Spieghiamo che l’arte che ci interessa produrre e promuovere è frutto di una creatività costruita con la partecipazione di un gruppo. Un’arte che deriva dalla percezione sensoriale dell’individuo, allenata a riconoscere le origini e le motivazioni. In questo processo si costruisce un metodo già di suo libero da quei limiti che la patologia determina negli artisti chiusi sulle proprie idee.

Nello specifico, i laboratori dell’arte del movimento, agiscono sulla capacità del corpo di vivere attraverso i cinque sensi. Ho studiato, nel corso della mia formazione e della mia esperienza, come ballerino prima e come coreografo poi, degli esercizi che rendono vivo il corpo. La distanza interna tra il proprio “sé” e l’espressione rivolta alla fruibilità esterna viene esemplificata attraverso un gesto carico di emozioni, di motivazioni interne e accumulate. Per fare questo, per poterselo concedere, bisogna avere una fortissima struttura emotiva.

  • Dove tenete i laboratori che saranno la fucina da dove diffondere tale “cultura” artistica?

Teniamo laboratori nei centri di danza come il centro Arti della Danza di Cerveteri e il Dancing Center di Bracciano. Altri laboratori, aperti alle diverse forme d’arte, inizieranno ad aprile in collaborazione con l’ente regionale del parco di Bracciano e Martignano. Il 27 marzo parteciperemo con un seminario e con un’istallazione all’assemblea d’istituto al liceo Paciolo. Abbiamo indetto un bando rivolto a giovani artisti scaricabile dal sito www.culturalbridge.org. Sullo stesso sito è possibile seguire il calendario dei laboratori e delle nostre partecipazioni. Per trattare l’argomento delicato del Borderline ci siamo rivolti a dottori in psicologia del centro di Salute Mentale di Bracciano.

  • Un Festival che viene e che volge lo sguardo al mondo americano, sia artisticamente che economicamente. Alla scorsa edizione, infatti, partecipò anche la compagnia SpectorDance, diretta da Fran Spector di Monterey in California. L’idea del cultural bridge, poi, nacque nel 2008, a seguito dell’incontro di Andrea Cagnetti con Marco Bellingeri, in occasione dello spettacolo “Deep White”, richiesto dall’Istituto Italiano di Cultura, tenutosi in Messico. In che modo continuerà questo legame con l’America.

Il piano economico è basato sulla politica americana del “support us”. Chiediamo agli sponsor e ai mecenati di partecipare con una quota ad offerta libera. Questa partecipazione in percentuale corrisponderà ad uno spazio di visibilità del proprio brand o del proprio nome. I primi soldi sono arrivati dall’alto: l’Istituto italiano di cultura di San Francisco è stato il primo a credere nel nostro progetto. Con patrocini morali si sono legati al Cultural Bridge anche l’Accademia delle Belle Arti di Roma, l’European Choreographic Organization e l’Ente Regionale del Parco di Bracciano e Martignano. Oltre ai sei comuni.

  • Quali le iniziative che organizzerete

Il Cultural Bridge è un fermento di artisti che collaborano sia nella realizzazione dei prodotti rivolti allo stesso festival, sia alle altre iniziative professionali in cui sono coinvolti. Per esempio io ed Eleonora abbiamo partecipato alla realizzazione del nuovo trailer dei Loup Garou (è un gruppo musicale con base a Napoli, sorto verso la fine del 1986 ndr) per promuovere il loro ultimo cd ANCIENT POETRY ROCK & ROLL. Il 29 marzo realizzeremo una performance live per l’inaugurazione della mostra organizzata da Art & Ground. A giugno interverremo in modo simpatico a Canale per una tre giorni dedicata alla favola di Pinocchio. Il lavoro svolto fino ad oggi è entusiasmante. Ogni settimana abbiamo una partecipazione ad eventi, tutti molto interessanti. Questa domenica 24 marzo parteciperemo alla presentazione di un libro a Vejano. Il 26 maggio alla giornata voluta dal comune di Oriolo Romano per aiutare i paesi colpiti dal terremoto in Emilia Romagna. Con la mia collaboratrice Eleonora stiamo riscontrando un interesse vivo. Abbiamo anche iniziato ad essere il riferimento artistico e culturale per gli anziani: grazie ai nostri contatti con i teatri romani, stiamo organizzando dei pullman per portare gli anziani dei sei Comuni coinvolti a prezzi agevolati. Con il cultural bridge collaborerà anche il pittore contemporaneo Franco Mulas ospite con una sua personale al Museo Carlo Bilotti a Roma da giugno fino a settembre.

  • Il Cultural bridge, però, è anche tutela e salvaguardia dell’Ambiente. Intende sfruttare le “bellezze” naturali su cui si insedia per diffondere una cultura ecologica e sostenibile. Tanto che il primo festival delle arti e della creatività, per evidenziare ulteriormente lo scopo della manifestazione, fu diviso in tre fasi: Acqua, Terra, Aria. Ognuna introdotta da un seminario. Furono realizzate nuove installazioni esibite in varie location del paese: Palazzo Altieri, via delle Olmate, il lavatoio e il Parco della Mola. Tutto ciò dando origine a quello che viene chiamato Touch Scene, ovvero un momento di scambio e fusione.

Con il Cultural Bridge vorremmo vivacizzare l’interesse artistico e creativo dei giovani residenti su questo territorio fantastico. Ricco dei regali che la natura gli ha riservato e della storia che ha lasciato le tracce in reperti di importanza mondiale. La Tuscia e il Lago di Bracciano sono luoghi che, attraverso il Cultural Bridge, possono far sentire la propria voce e far risuonare i propri echi nel mondo grazie al riconoscimento di cui giovo in prima persona come coreografo riconosciuto dagli istituti italiani di cultura all’estero e responsabile di questo territorio dall’ECO, l’European Choreographic Organization, che promuove la danza Italiana all’estero. Chiunque volesse essere coinvolto nel nostro gruppo, nel nostro movimento, può contattarmi personalmente scrivendomi all’indirizzo di posta elettronica andreacagnetti@libero.it

 di Barbara Conti